mercoledì 17 settembre 2025
L’accordo per le Regionali non è ancora chiuso. Il centrodestra continua a dibattere e a confrontarsi. Il leghista Massimiliano Romeo vuole pronunciare parole di chiarezza. “Sulle elezioni regionali – afferma – è il segretario federale che se ne occupa e che è seduto al tavolo nazionale e di conseguenza ci dirà lui quali sono poi le scelte che la coalizione prenderà per quanto riguarda le priorità della Lega”. È il pensiero espresso dal capogruppo del Carroccio al Senato e coordinatore del partito in Lombardia, a margine del Consiglio federale riunito a Roma. E sull’ipotesi che nel Veneto il candidato governatore del centrodestra possa essere il leghista Alberto Stefani, Romeo ha ribadisce: “Nelle Regioni dove la Lega governa e dove governa bene, la Lega vuole chiaramente mantenere la posizione, come è giusto che sia. E faremo di tutto per ribadire l’importanza di una regione come il Veneto”. Il leader leghista Matteo Salvini, al termine della riunione del Consiglio federale, riferendosi al raduno leghista previsto nel fine settimana nella Bergamasca, fissa una deadline per la chiusura dell’intesa: “Dopo il raduno di Pontida contiamo di chiudere” la partita sulle candidature alle prossime Regionali.
Frattanto, il generale Roberto Vannacci, parlamentare europeo della Lega, a Empoli (Firenze) per un evento elettorale per le Regionali, critica aspramente il Green Deal dell’Unione europea. “La Cina – sottolinea – nel 2024 ha aperto due centrali a carbone a settimana, cento centrali a carbone in un anno. Questa è la realtà del pianeta” mentre “stanno prendendo piede i Brics che una volta erano cinque, Brasile, India, Cina, Russia e Sudafrica. Oggi sono più di 15 e non si adeguano ai principi utopistici ambientalisti che l’Europa ci vorrebbe imporre, con la piccola differenza che loro crescono e l’Europa regredisce. Questa è la follia imposta e che impone vincoli assurdi ai nostri imprenditori e agricoltori”.
Secondo l’europarlamentare, “oggi l’Europa vuole aprire il mercato al Mercosur – il mercato dell’America Latina – e vuole importare i prodotti agricoli e i prodotti di allevamento dall’America Latina mettendo in crisi le produzioni di eccellenza della nostra agricoltura. Ormai l’Europa vorrebbe usare i nostri agricoltori come col reddito di cittadinanza: pagarli per non fare nulla. Questa è la follia europea imposta con queste politiche del Green Deal e noi dovremmo rassegnarci a importare da questi altri Paesi che hanno una sicurezza notevolmente inferiore rispetto a quella che abbiamo in Italia”. Per Vannacci si tratta di “prodotti più scadenti, ma che costano notevolmente di meno e che praticamente metteranno in ginocchio quelli che sono stati invece le produzione della nostra terra”. Vanacci si professa “particolarmente vicino agli agricoltori e a tutti quelli che sono coinvolti nel mondo agricolo e dell’allevamento, perché chi li difende, difende il proprio campo, la propria casa, le proprie tradizioni, la propria famiglia. Difende ciò che gli è stato tramandato spesso e volentieri dai propri genitori dai propri nonni. Che sono l’ancora alla quale ci aggrappiamo ogni volta che abbiamo i problemi”.
di Manlio Fusani