martedì 16 settembre 2025
La partita delle Regionali non è ancora chiusa. Il centrodestra continua a discutere al proprio interno. Secondo Matteo Salvini, “chi si ferma è perduto. Noi facciamo delle proposte. Noi, come Lega, abbiamo oltre 500 sindaci, tanti in Veneto: mettiamo a disposizione il meglio che possiamo esprimere”. Il vicepremier e leader del Carroccio, intervenuto ai microfoni di Radio24, fa il nome di “Alberto Stefani. Ha 32 anni e ha dimostrato di sapere amministrare. Tutti dicono spazio ai giovani e Stefani potrebbe essere il governatore più giovane d’Italia. Lo mettiamo a disposizione, non imponiamo niente a nessuno”. La replica di Antonio Tajani, in merito al fronte veneto, è all’insegna della fiducia. “Non avremo problemi a trovare un accordo, si troverà l’accordo, non ho preclusioni nei confronti dei leghisti”. Lo sostiene il vicepremier e leader forzista e a SkyTg24 rispondendo a una domanda sulle elezioni regionali in Veneto. In “Puglia e Campania credo sia meglio puntare su candidati civici per allargare i confini del centrodestra”, afferma il ministro degli Esteri.
Anche il senatore forzista Maurizio Gasparri professa ottimismo. E, intervenendo a Pistoia alla presentazione del libro Cattolici al centro di Giorgio Merlo, sottolinea l’ipotesi di una vittoria inaspettata in una roccaforte rossa. “Sappiamo bene – afferma – quanto è difficile la sfida contro una serie di interessi, apparati e sistemi di potere che incombono su questa regione. Però siamo fiduciosi di avere fatto una proposta ampia e le possibilità di vincere anche in Toscana ci sono”. Gasparri sottolinea come il successo ottenuto in altre Regioni possa replicarsi anche in Toscana, purché si riconosca e valorizzi il tessuto imprenditoriale e produttivo locale, che, a suo avviso, “merita una guida differente dall’attuale”. Per il senatore, “all’interno della coalizione abbiamo il compito di rappresentare la parte operosa e attiva della società toscana, fatta di piccole e medie imprese e operatori del turismo. Il compito di Forza Italia – auspica – è dimostrare che non era destinata a scomparire dopo la perdita del suo leader, ma che il progetto di Silvio Berlusconi, unire l’area dei moderati, è ancora vivo. Senza di noi, l’area moderata non si aggrega”.
di Manlio Fusani