lunedì 15 settembre 2025
Il centrodestra è alle prese con la chiusura delle liste per le Regionali. Ma i veti incrociati tra Lega e Fratelli d’Italia rallentano l’accordo. Al momento, sembra allontanarsi anche la data del vertice dei leader in cui siglare l’intesa finale. Il partito di Giorgia Meloni chiede per sé la Lombardia, ma il Carroccio resta freddo. FdI torna così all’attacco sul Veneto. “Se il partito di Matteo Salvini vuole che ci basiamo sui numeri per la scelta dei nomi – avverte il coordinatore regionale meloniano, il senatore Luca De Carlo – allora non si può prescindere dal fatto che FdI rappresenta oltre un terzo dei veneti già dalle ultime due consultazioni, Politiche ed Europee”. Non solo. De Carlo ribadisce la linea su un’ipotetica lista Zaia. “Questo è un tema tutto interno alla Lega – dice – anche se sarebbe abbastanza irrituale avere una lista con il nome di uno che non è il candidato presidente”. Quello di De Carlo, tra l’altro, resta un nome in pista qualora si dovessero rimescolare completamente le carte. Mentre per la Lega in pole è quello di Alberto Stefani che il presidente della Camera Lorenzo Fontana (che si è chiamato fuori dalla corsa) definisce “un’ottima candidatura”.
Alla maggioranza manca poi ancora una soluzione su Campania e Puglia, anche se più di qualcuno dà per assodato che alla fine la scelta ricadrà su due civici. Resta comunque in ballo, per la sfida a Roberto Fico, la candidatura di Edmondo Cirielli, ma con il nodo del suo incarico di viceministro. La Lega, nel frattempo, torna in pressing per chiudere: “Agli alleati – fa sapere Gianpiero Zinzi coordinatore regionale leghista – diciamo: Fico è il miglior avversario che il centrodestra potesse augurarsi, ma facciamo presto a scegliere chi guiderà la coalizione. Non c’è tempo da perdere, la gente non vuole votare Fico”. È la Lega che perde tempo, ribadisce Forza Italia. “Mi sembra chiaro – dice Fulvio Martusciello, segretario regionale azzurro in Campania – che la responsabilità dei ritardi nella scelta del candidato sia della Lega. Noi siamo pronti, ma la Lega ha un problema al Nord. Se la Lega sbloccasse, già domani si potrebbero annunciare i candidati presidenti”.
Insomma, i nodi da sciogliere ci sono ancora tutti e non è chiaro se la premier e i suoi leader si vedranno la prossima settimana prima di ritrovarsi sul palco di Ancona il 17 settembre per la manifestazione a sostegno di Francesco Acquaroli. Nelle Marche, il giorno successivo, approderà anche Roberto Vannacci che, anche in vista dell’appuntamento, denuncia una scritta contro di lui comparsa sui muri di Jesi: il gioco dell’impiccato con il suo nome ma con l’omino appeso a testa in giù. “Ecco gli antifà, ma io me ne frego”, il commento del vice segretario della Lega che cita la frase di mussoliniana memoria. Del resto, il tema dell’odio e della violenza politica resta centrale nel dibattito politico con il centrodestra che continua ad attaccare l’opposizione. Proprio su questo argomento FdI ha messo a punto un dossier dal titolo Chi soffia sul fuoco distribuito ai propri parlamentari stigmatizzando una serie di episodi di violenza nei confronti di esponenti del centrodestra.
di Manlio Fusani