Russia-Ucraina, Franco Cardini: “C’è un provocatore e un provocato”

lunedì 21 luglio 2025


Ab illo tempore, l’Occidente e l’Oriente sono stati sempre protagonisti di un continuo conflitto e proprio questo contrasto è stata la fonte principale di notevoli malintesi, che a loro volta hanno generato tanti “ismi” ideologici, i quali hanno alimentato questa perniciosa rivalità, fomentata da molteplici contraddizioni. A tale proposito, lo scrittore Rudyard Kipling, al tempo della fondazione dell’impero britannico in India, affermava senza usare alcun eufemismo: “L’Oriente è l’Oriente e l’Occidente è l’Occidente e nessuno potrà mai accordarli”. In un contesto storico in cui l’Occidente versa in uno stato di inconfutabile decadenza, irretito tra diversi fronti belligeranti, oppresso da un conformismo mediatico asservito a coloro che dirigono in modo etero diretto l’informazione, esistono rare voci libere, che grazie alla loro competenza storica, malgrado tutte le resistenze subite, riescono ancora a dissipare le nebbie dell’ignoranza per contribuire a illuminare le menti dei volonterosi che cercano di conoscere in modo approfondito prima di decidere. Una di queste voci minoritarie che si distinguono stagliandosi, con tutta la loro potente denuncia, dalla confusa zavorra di luoghi comuni storici vi è quella dell’illuminate storico professor Franco Cardini. Dai conflitti che si stanno svolgendo in Ucraina e in Medioriente, senza alcuna soluzione di continuità e dall’invadente geopolitica economica della Cina, con gli Stati Uniti che cercano di fronteggiare applicando i dazi, anche a scapito dell’Unione europea, emerge un quadro attuale alquanto desolante e preoccupante, soprattutto per l’Italia, che con il suo peso politico risulta sempre più ininfluente, soprattutto quando prova a non assecondare ciò che i poteri forti internazionali esigono da lei. Pertanto, a proposito di tutto ciò succitato, facendo riferimento ai temi trattati da Franco Cardini in alcune sue opere storiche, come La deriva dell’Occidente, Ucraina. La guerra e la Storia, ho posto al medesimo le seguenti domande.

Cosa ne pensa di questa deriva dell’Occidente?

Anzitutto, che cos’è ormai l’Occidente? Io credo che l’Occidente moderno, nei suoi valori (o meglio disvalori) di fondo sia le seguenti cose: prima, l’individualismo sfrenato e illimitato, vale a dire una volontà di potenza individuale insofferente di limiti e inconciliabile con qualunque forma di solidarietà, di spirito comunitario, di spirito sociale; secondo, la sudditanza rispetto al mondo dell’avere contro l’essere, quindi del possesso, del profitto, dello sfruttamento; terzo, la dipendenza dalla finanza da una parte, dalla tecnologia dall’altra. Ciò significa che l’Occidente da un lato coincide con le ristrette oligarchie che area per area governano il mondo, mentre nel resto dell’umanità gli strati mediani (sociali, economici, culturali) si assottigliano, cresce la distanza tra i ricchissimi e i poverissimi, si stanno proletarizzando sempre più le masse; e che dall’latro, sul piano propriamente geo-socioculturale, l’Occidente è ormai circoscritto ai ceti egemonici degli Usa e della cosiddetta Anglosfera e degli ambienti ad essi funzionali. Con la crisi oggi in atto, avviatasi tra le fine del secolo scorso e i primi del nostro, questo mondo è entrato in una crisi principale sintomo della quale è la caduta della maschera umanitaria e pacifista. Nell’età della morte di Dio, della rinascita dei blocchi e del ritorno della guerra si può solo sperare nella rigenerazione.

Cosa ne pensa delle ragioni storiche del conflitto in Ucraina?

Il cammino avviato dalla volontà egemonica degli Usa e delle lobbies internazionali a partire dalla fine del secolo scorso ha comportato la crisi del 2008 e la successiva del 2022. Alle “ragioni” contenute nel motto “C’è un aggressore e un aggredito” rispondo che a monte di ciò v’è un provocatore e un provocato.

Come vede il futuro dell’Europa tra Usa e Cina?

La via storica maestra dell’Europa era l’unità politico-istituzionale e la mediazione tra i blocchi. Rivelandosi incapace di realizzare la prima e rifiutando la seconda per schierarsi con il blocco Usa-Nato ha scritto la sua condanna.

Al postutto, dopo aver riportato le risposte dello storico professor Cardini, riprendendo un passo del medesimo tratto dal suo libro La deriva dell’Occidente, mi pongo questo quesito: Ma questa definizione di Occidente ha senso o è soltanto utile oggi per ragioni strumentali?

“Historia magistra vitae” di Niccolò Machiavelli

 (*) La foto è tratta dal sito francocardini.it


di Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno