lunedì 21 luglio 2025
Non ho alcuna simpatia né per il sindaco di Milano Giuseppe Sala né tantomeno per la giunta che governa la capitale economica dell’Italia. Tutta la politica adottata, nel primo e secondo mandato, da parte del primo cittadino è stata improntata alla ossessione green, ovviamente nel centro città, trascurando le esigenze delle periferie urbane e dei pendolari che si devono ogni giorno recare in centro città per lavoro. Le responsabilità della giunta Sala sono politiche, e sono comuni ad altri sindaci di città amministrate dalla sinistra che privilegiano chi vive nei centri storici (la sinistra al caviale) piuttosto che governare l’intero tessuto urbano, ovvero considerando anche chi vive nelle periferie dormitorio.
Sull’inchiesta della Procura di Milano che coinvolge 74 indagati, compreso il sindaco, non esprimo alcun giudizio di merito, memore di altre inchieste che hanno distrutto mediaticamente gli indagati sia dal punto di vista politico che personale e che dopo anni di sofferenza sono risultati essere innocenti. Procedimenti giudiziari che hanno coinvolto personalità del mondo della politica di destra, di centro e di sinistra. Resto del parere che il cittadino è presunto innocente fino alla definizione del terzo grado di giudizio. La presunzione di innocenza deve valere sempre per tutti. Sbagliano coloro che cavalcano, per fini politici, le indagini delle procure perché, come ha affermato Stefania Craxi, “la ruota gira”. Il problema dell’inchiesta non è solo politico ma anche economico. Bloccare completamente l’attività edilizia, sulla base di una inchiesta della quale non si sa come andrà a finire nelle aule dei tribunali dove si faranno i processi, è devastante.
Sono bloccati i permessi a costruire che coinvolgono anche imprese edilizie che non sono coinvolte nei presunti illeciti. Molte famiglie che avevano comprato case, contratto mutui per pagarle, pagati acconti ai costruttori sono le vere vittime di una azione giudiziaria che pur non avendone alcuna colpa saranno quelle che ne subiranno immediatamente i danni. Non potranno ottenere la ripetizione degli acconti versati sulle case in costruzione alle imprese fino a quando non si risolveranno i procedimenti giudiziari nelle aule di giustizia. Con i tempi della giustizia in Italia è lecito essere pessimisti. Positivo l’approccio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che dichiarato “la mia posizione è quella che ho sempre su questi casi, penso che la magistratura debba fare il suo corso. E per quel che riguarda il sindaco, io non sono mai stata convinta che un avviso di garanzia porti l’automatismo delle dimissioni”. Tuttavia, un governo politico forte come quello di centrodestra deve dare delle risposte ai problemi che riguardano gli interessi economici generali di una città bloccata e quelli delle famiglie che sono state danneggiate.
Il Decreto “Salva Milano” che era stato approvato alla Camera nel dicembre 2024 e che è fermo in Commissione ambiente del Senato dovrebbe essere riesumato perché diventerebbe “Salva Famiglie e Salva Imprese” estranee all’inchiesta in corso. Il pragmatismo di chi ha la responsabilità di governare il Paese dovrebbe prevalere sull’immediato quanto effimero vantaggio politico. Quando si terranno le elezioni comunali a Milano, gli elettori si ricorderanno di chi ha agito per la tutela dell’interesse generale e non per mera speculazione politica.
di Antonio Giuseppe Di Natale