giovedì 10 luglio 2025
Giorgia Meloni continua a garantire il sostegno a Kiev. Nelle dichiarazioni alla stampa assieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo l’incontro bilaterale a margine della Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina, a Roma, la premier ha annunciato un impegno straordinario. Il vertice, che si tiene al Centro congressi La Nuvola della Capitale ospita circa 5mila i partecipanti, fra cui circa 100 delegazioni governative e 40 di organizzazioni internazionali, incluse le principali banche di sviluppo, 2.000 aziende e rappresentanti di autonomie locali e società civile, oltre 500 giornalisti accreditati. Si tratta del più importante momento internazionale dedicato alla ripresa, ricostruzione e modernizzazione dell’Ucraina. “L’Italia – ha detto Meloni – continuerà a sostenere l’eroica resistenza del popolo ucraino, come ha fatto finora a 360 gradi” anche con la “cooperazione tra le nostre industrie della difesa, tra i temi che abbiamo trattato, che diventa sempre più centrale e su cui vogliamo continuare a investire. Sappiamo quanto è importante permettere all’Ucraina di continuare a difendersi, soprattutto dagli attacchi sempre più brutali con cui la Russia continua a colpire i civili”. La presidente del Consiglio ha detto che “investire in Ucraina è un investimento su noi stessi perché riguarda ciascuno di noi, per questo dobbiamo essere orgogliosi del risultato che oggi raggiungiamo tutti insieme, nazioni, organizzazioni internazionali, istituzioni finanziarie, autorità locali, settore imprenditoriale, società civile. Insieme abbiamo assunto impegni con la conferenza di oggi per oltre 10 miliardi di euro”.
Meloni ha dichiarato che “l’obiettivo è la pace, e la pace si costruisce, come ho detto tante volte, non con i buoni propositi, ma con la deterrenza. È questa la linea che in maniera estremamente coerente questo Governo ha mantenuto fin dall’inizio dell’invasione. E rivendico che oggi è sì grazie al popolo ucraino, ma anche grazie alla continuità del nostro sostegno, all’unità dell’Occidente, se possiamo parlare di un percorso negoziale verso la pace”. Secondo la premier, quando la guerra sarà finita, “guarderemo all’Ucraina con l’ammirazione e il rispetto” che desta il pugile a riposo ritratto nell’omonima statua bronzea”. La presidente del Consiglio ha voluto “ricordare il lavoro che stiamo facendo anche, nella sua valenza simbolica, umanitaria”, anche per “costruire la nuova ala dell’ospedale pediatrico di Odessa. E, a proposito della forza simbolica di alcuni gesti – ha continuato – voglio anche ringraziare il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, per aver voluto donare ai Governi che sono oggi presenti a questa conferenza la riproduzione dell’antica statua del Pugile a riposo, che è conservata qui a Roma nel Museo nazionale romano, e che rappresenta un combattente, chiaramente segnato da innumerevoli battaglie, che finalmente è a riposo quando la lotta è finita e che però desta chiaramente ammirazione e rispetto da parte di chi lo guarda. Ed è l’Ucraina che noi guarderemo quando questa guerra sarà finita”.
Zelensky ha dichiarato l’impegno “per creare una grande coalizione per la ripresa, per la ricostruzione. Questo deve essere il momento dell’inizio della ricostruzione. Tutto ciò che ha distrutto la Russia può essere ricostruito. Questa coalizione ha bisogno di Paesi, di leader, di aziende tutte insieme per ricostruire la nostra società. Quello che serve è un piano di recupero e di resilienza chiaro. Un po’ come il Piano Marshall, quando appunto ha trasformato e ha ricostruito l’Europa tempo fa. Noi daremo il benvenuto a chi ci aiuterà, coloro quindi che non aiutano la Russia a continuare questa guerra. Sappiate che solamente gli amici sono invitati a far parte di quello che è il nuovo ripristino, la ripresa tecnologica, industriale, economica dell’Ucraina”. Zelensky ha ribadito che “la Russia non si sta preparando per la pace e in questo momento tutti ce ne rendiamo conto. L’abbiamo capito, lo vediamo. Vladimir Putin ha rifiutato qualsiasi progetto di proposta per la pace. E invece c’è di nuovo un’ennesima escalation del livello di violenza. Putin vuole che la nostra gente, il nostro popolo, se ne vada dall’Ucraina, soffra. E che vengano distrutte le case, le abitazioni, le scuole, gli ospedali. Purtroppo ancora troppi droni, troppi missili ci hanno colpito e dobbiamo bloccare questa azione. Questo deve essere fatto grazie a più investimenti. Dobbiamo intercettare i droni, servono nuovi missili, servono nuovi sistemi di difesa, incoraggio tutti i nostri partner ad aumentare i fondi, aumentare gli investimenti. Perché visto quello che fa la Russia, noi non possiamo fare a meno di finanziamenti per produrre dei droni”.
Frattanto, Ursula von der Leyen ha lanciato il Fondo europeo per l’Ucraina. “Le garanzie e le sovvenzioni che stiamo firmando oggi consentiranno di sbloccare oltre 10 miliardi di euro di investimenti a favore della ricostruzione. Garantiremo inoltre che l’Ucraina continui a beneficiare di sostegno fino al 2028 e oltre, quando entrerà in vigore il nuovo bilancio europeo. Sono particolarmente lieta di annunciare il più grande fondo di partecipazione azionaria a livello mondiale a sostegno della ricostruzione”. Secondo la presidente della Commissione europea, “questo darà il via agli investimenti nei settori dell’energia, dei trasporti, delle materie prime essenziali e delle industrie a duplice uso. Stiamo letteralmente investendo nel futuro dell’Ucraina, utilizzando fondi pubblici per attirare investimenti privati su larga scala e aiutare a ricostruire il Paese. Sono particolarmente lieta che lo stiamo facendo insieme a Italia, Germania, Francia, Polonia e alla Banca europea per gli investimenti. E confido che altri vorranno unirsi a noi. Il popolo ucraino è pronto a guidare l’economia del proprio Paese verso il futuro. È ora di investire. Oggi ci riuniamo in questa città eterna per dimostrare il nostro impegno incondizionato nei confronti dell’Ucraina. La nostra determinazione è ferrea, il nostro sostegno incrollabile. Perché saremo sempre al fianco dell’Ucraina, per tutto il tempo necessario. Ora più che mai, l’Ucraina può contare sull’Europa. La nostra solidarietà continua su tutti i fronti: militare, finanziario e politico”.
di Manlio Fusani