Noboa in Italia per rafforzare la cooperazione Quito-Roma

martedì 8 luglio 2025


Una rapida visita a Roma del presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa Azin, ha rappresentato un’importante occasione d’incontro con la Comunità ecuadoriana di Roma, riunita nell’auditorium di via Alibert, in pieno cento storico. Noboa era accompagnato da Gabriela Sommerfeld, dal 2023 ministra ecuadoriana degli Esteri: reduce dall’incontro con l’omologo italiano Antonio Tajani. Secondo una nota ufficiale della Farnesina, i due ministri hanno in programma un accordo italo-ecuadoriano in tema di migrazione che punta a facilitare la mobilità regolare di lavoratori, studenti e tirocinanti, e a contrastare le migrazioni irregolari e il traffico di esseri umani. Per l’Italia si tratta della prima intesa del genere con un Paese dell’America Latina, resa possibile dall’inserimento dell’Ecuador nel maxidecreto flussi del Governo Meloni per il triennio 2026-2028. Mentre l’Italia ha espresso in questi giorni, attraverso Tajani, la disponibilità ad ampliare i programmi di assistenza tecnica all’Ecuador in ambito legale – incluso il settore della gestione delle carceri – e a valutare eventuali nuove proposte di cooperazione allo sviluppo. Noboa, 38enne, il più giovane capo di Stato in carica eletto al mondo, figlio di Alvaro Noboa, uomo più ricco dell’Ecuador (e più volte candidato alla Presidenza della Repubblica), ha maturato esperienze soprattutto nel settore imprenditoriale.

Dal 2021 è membro del Parlamento. È stato eletto presidente nel 2023, per la coalizione liberale Accion Democratica Nacional (Adn): battendo in ballottaggio, col 51,83 dei voti, la candidata di sinistra Luisa Gonzàlez. Nonostante Noboa avesse promesso, sin dall’inizio del suo mandato, importanti riforme per combattere la povertà, e programmi organici per creare nuovi posti di lavoro, questo presidente si è concentrato soprattutto sulla lotta alle tossicodipendenze e alla diffusione, di stampo haitiano, della criminalità. I dati degli ultimi anni, in effetti, mostravano un grave peggioramento: tra il 2013 e il 2023, il tasso di omicidi è passato da 5 a 46 ogni 100mila abitanti, aumento allarmante, che riflette l’espansione delle attività criminali e la crescente presenza di gruppi armati. Le tensioni sono sfociate in episodi di violenza sempre più frequenti: culminando in occasione delle elezioni presidenziali del 2023, segnate dall’assassinio di Fernando Villavicencio, candidato che aveva fatto della lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata il fulcro della sua campagna. Il suo omicidio, avvenuto in pieno giorno durante un evento elettorale, ha scosso l’opinione pubblica e messo in luce la fragilità del sistema di sicurezza. Ripresentatosi, ad aprile scorso, alle nuove elezioni, Daniel Noboa, dopo una campagna centrata soprattutto sulla sua gestione dell’ordine pubblico è stato rieletto con oltre il 55 per cento dei voti.

Nel suo intervento a Roma, in una sala gremita sino all’inverosimile, il presidente ha riconosciuto la confusa situazione politica dell’Ecuador, annunciando l’intenzione di concentrarsi, in questo secondo mandato, anche sul potenziamento dei servizi sociali. Come varo di un programma nazionale di borse di studio per i giovani, sussidi adeguati per le ragazze madri, e sviluppo della cooperazione con l’estero: settore, quest’ultimo, affidato soprattutto alla ministra degli Esteri Gabriela Sommerfeld.


di Fabrizio Federici