Oriana Fallaci e l’ultimo delirio dem

martedì 1 luglio 2025


Le sue parole “sono state usate per atteggiamenti discriminatori verso il mondo islamico”, e la sua figura è troppo divisiva per riuscire ad interpretare i valori della città. 

Sono questi i principali motivi che hanno spinto la maggioranza del consiglio comunale di Livorno a bocciare la proposta presentata dai consiglieri Alessandro Guarducci e Costanza Vaccaro, rispettivamente di Forza Italia e Alternativa Popolare, di intitolare una via nella città labronica a Oriana Fallaci, i cui antenati materni erano proprio livornesi, in occasione del novantaseiesimo anniversario della nascita. 

Del legame tra la città di Livorno e i suoi avi, la Fallaci parlò, tra l’altro, anche nel suo romanzo storico, “Un cappello pieno di ciliege”, opera pubblicata postuma in cui la scrittrice fiorentina raccontò del passaggio di uno dei suoi antenati proprio dal porto di Livorno, per poi imbarcarsi alla volta del “nuovo continente”. Una relazione considerata tuttavia troppo flebile dall’amministrazione livornese per poter giustificare la concessione di un riconoscimento nella città toscana alla giornalista, le cui idee, secondo le discutibili motivazioni addotte dalla maggioranza di centrosinistra a trazione dem, non interpreterebbero i valori di tolleranza ed integrazione incarnati dalla città labronica.

Ancora una volta, dunque, esattamente come avvenuto nel 2022, quando la medesima mozione, poi puntualmente bocciata, fu presentata da Fratelli d’Italia e Lega, la coalizione di centrosinistra che governa Livorno ha preferito far prevalere l’ideologismo più becero sugli indiscutibili meriti della scrittrice, insignita, a suo tempo, proprio da un livornese doc, l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, della medaglia d’oro ai benemeriti della scuola della cultura e dall’arte, e persino sul suo profondo legame, anch’esso fuori discussione, con la città di Livorno. Peggio, i miopi esponenti dem, unitamente agli altri “tolleranti” compagni del consiglio comunale livornese, hanno dimostrato, con le loro ottuse prese di posizione assunte contro la giornalista toscana, etichettata per l’occasione alla stregua di una xenofoba, di disconoscere totalmente la storia personale di Oriana Fallaci, donna nata e sempre vissuta sotto il segno della libertà e attiva sin da giovanissima nella Resistenza italiana, e il senso delle molte battaglie da questa condotte in nome dell’emancipazione femminile e a convinta difesa dei diritti delle donne vittime contro ogni forma di violenza o ingiustizia.


di Salvatore Di Bartolo