Terzo mandato, la Lega apre la crisi in Friuli-Venezia Giulia

lunedì 19 maggio 2025


La crisi è ufficiale. Sette assessori di Lega, Forza Italia e fedrighiani rimettono le deleghe. “Il terzo mandato non c’entra nulla con la crisi del Friuli-Venezia Giulia. Ho letto i giornali nazionali che mischiano le cose”. Lo ha detto stamani a Venezia Massimiliano Fedriga, a margine del Festival delle Regioni. “È evidente perché nasce questa crisi: sono state fatte più volte delle dichiarazioni, oltretutto lontane dalla realtà rispetto all’azione di Governo della Regione, che ha un enorme consenso da parte dei cittadini, fortunatamente”. La situazione all’interno del centrodestra è incandescente. La dimissioni del governatore leghista sono congelate. Un fatto è evidente. È necessario ricucire con Fratelli d’Italia, il partito di maggioranza relativa a livello nazionale che da tempo mette in dubbio l’ipotesi di candidare Fedriga per un terzo mandato dopo le vittorie del 2018 e del 2023. Fdi è contrario, così come Forza Italia, mentre il Carroccio è assolutamente favorevole. Il casus belli è esploso politicamente a seguito di un’intervista al Gazzettino del ministro per i Rapporti col Parlamento Luca Ciriani, di Fratelli d’Italia, che ha usato parole molto dure per criticare la gestione dell’ospedale di Pordenone inaugurato lo scorso dicembre e ancora vuoto perché in attesa del trasloco.

Come scrive Il Post, Ciriani ha accusato la regione di aver organizzato l’inaugurazione in anticipo sui tempi, definendola “uno scherzo”. Secondo le ricostruzioni di molti giornali però le parole di Ciriani sarebbero state solo un pretesto. La crisi interna alla maggioranza sarebbe iniziata invece per una questione molto più politica, cioè la possibilità di candidare Fedriga per un terzo mandato. Il tempismo non è casuale. Oggi, lunedì 19 maggio, in Consiglio dei ministri dovrebbe essere discussa l’impugnazione della legge approvata dalla provincia autonoma di Trento per consentire al presidente Maurizio Fugatti di candidarsi per un terzo mandato. Anche il Friuli-Venezia Giulia, come il Trentino, è una regione con più autonomia rispetto alle altre e per questo motivo l’impugnazione contro il Trentino avrebbe effetti anche per Fedriga. Ma il partito della premier non sembra intenzionato a ipotizzare deroghe. Il Governo si è già opposto alla legge approvata dalla Campania sullo stesso tema. “Nella proposta di legge sul premierato abbiamo introdotto il limite di due mandati e la Corte costituzionale ha affermato che si tratta di un principio fondamentale: ritengo che il limite debba essere applicato in tutte le regioni”, ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami. Secondo Fedriga la sentenza della Corte costituzionale non nega la possibilità alle regioni autonome di decidere come vogliono. Le dimissioni di Fedriga sono “congelate” fino a domani. Quando, sempre a Venezia, incontrerà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’obiettivo è aggirare almeno in parte il divieto del terzo mandato. Una legge del Friuli-Venezia Giulia prevede che il presidente potrebbe ricandidarsi una terza volta nel caso in cui il Consiglio regionale si sciogliesse prima della metà del mandato, iniziato nell’aprile di due anni fa.


di Manlio Fusani