giovedì 15 maggio 2025
Sulla sanità va in scena alla Camera il duello tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. L’occasione è il premier question time, che stavolta si tiene a Montecitorio. Lo scontro dialettico tra la presidente del Consiglio e la segretaria del Partito democratico viene anticipato dagli attacchi di Giuseppe Conte sul piano di riarmo europeo e su Gaza. Meloni e Schlein non si risparmiamo accuse reciproche. Quest’ultima accusa di volere una “sanità a misura di portafogli”, una vera “tassa Meloni”. Dal canto suo, Meloni rimarca: “Il Fondo sanitario nazionale non ha mai avuto tanti fondi come oggi: 10 miliardi in più del 2022, aumenti che il Pd non si è mai sognato di fare”. Poi rivendica di avere arginato il fenomeno dei medici “a gettone”, cui ribatte subito Schlein: “Non è mai stata in un ospedale, i medici a gettone ci sono ancora”. Meloni controbatte soffermandosi sui risultati dell’economia e alla lotta al green deal ideologico, anche grazie alla ritrovata sintonia con la Germania del cancelliere Friederich Merz. Rispondendo all’interrogazione di Noi moderati illustrata da Francesco Saverio Romano in materia di liste d’attesa, Meloni ha voluto essere chiara.
“Si è detto, tra l’altro, che il Governo gioca a scaricare la responsabilità. Tutt’altro: quello che il Governo cerca di fare, pur non avendo una competenza in materia di organizzazione della sanità, è cercare di fare la sua parte per dare una mano. Perché qui serve chiaramente il massimo dell’impegno da parte di tutti, da parte dello Stato, da parte delle Regioni, guardando al grande vero obiettivo che è garantire ai cittadini una sanità efficiente e veloce. Si può fare, come racconta la storia di molte Regioni. E quello che vogliamo fare noi è dare una mano, ma anche richiamare alle responsabilità, quando è necessario farlo, perché sia la storia di tutte le Regioni senza distinzione”. Ma per Schlein, “la sanità pubblica è al collasso, le liste d’attesa sono infinte”, la “migrazione sanitaria da sud a nord è aumentata”, “avete portato la spesa sanitaria ai minimi storici. La spesa sanitaria si calcola sul Pil”, “la domanda è perché state smantellando la sanità pubblica”, ha aggiunto.
“Io non so da quanto tempo non va in un ospedale. La gente non si riesce a curare, si vergogni!”. “Volete una sanità a misura del portafogli delle persone” e questa è una “vera e propria tassa Meloni, curarsi è diventato un lusso”. In tutto questo, “c’è chi ci guadagna con le cliniche private”. “Per lei se qualcosa non funziona è sempre colpa di qualcun altro” ma “dopo tre anni non ci sono scuse, la colpa è sua e gli italiani non sono fessi”, ha aggiunto. La replica della premier è stata molto dura. “Collega Schlein, sempre complesso confrontarsi con qualcuno che per fare propaganda è costretto a mentire ma per certi versi è anche una buona notizia, rispondo volentieri con alcuni numeri e alcuni fatti che dal mio punto di vista sono abbastanza espliciti. Torno a dire che il Fondo sanitario nazionale è al livello più alto di sempre, quando ci siamo insediati nel 2022 quel fondo era di 126 miliardi, 10 miliardi meno di adesso. E il Pd quando è stato al Governo non si è mai sognato di fare aumenti come quello che abbiamo fatto noi in questi due anni”. La presidente del Consiglio si è detta felice “di annunciare che il Governo ha disposto l’invio di oltre 13.500 unità tra carabinieri, poliziotti e finanzieri per potenziare la sicurezza nei territori, ai quali si aggiungono circa 3mila vigili del fuoco. Aiuteremo chi ci aiuta, proteggeremo chi ci protegge e difenderemo chi ci difende, perché è quello che fa uno Stato giusto e normale”.
di Duilio Vivanti