martedì 22 aprile 2025
Dati recenti, pubblicati dal Ministero della Salute, danno in crescita, oltre all’uso della “pillola del giorno dopo”, aborti cui si sono sottoposte minorenni. Lo stesso documento chiarisce come risulti, evidentemente a seguito di interviste anonime, che il più delle volte quelle ragazze avrebbero preferito accogliere la vita, ma sono state indotte a interrompere la gravidanza in quanto non era favorevole a ciò l’ambiente circostante. Significa, fuori da qualunque ipocrisia, che una decisione, altamente drammatica per una giovane donna, è stata dettata non da una libera scelta, ma da una censura sociale. Ora, la prima battaglia liberale è quella per il libero pensiero, la libertà di comunicazione e di comportamenti conseguenti. La battaglia liberale contro la censura da parte di poteri autoritari o totalitari dura da secoli. Adesso, però, anche questa situazione mostra come, nella vigenza di Costituzioni liberali, sotto questo profilo, la censura continui a persistere nella società, nel costume. Non si tratta semplicemente del vecchio pettegolezzo, talvolta crudele ma in genere anche con caratteri di divertimento bonario, pur se sempre alle spalle di qualcuno. Si può, invece, essere banditi dalla società, ad esempio, perché non conformi al politicamente corretto. Questo è il nuovo fronte di una battaglia per la libertà di essere sé stessi.
di Riccardo Scarpa