mercoledì 16 aprile 2025
Massimiliano Fedriga torna a parlare dell’ipotesi del terzo mandato. Secondo il presidente del Friuli-Venezia Giulia, a poco meno di metà del secondo mandato, è arrivato il momento di affrontare la questione. Il caso è riesploso dopo la pronuncia della Corte costituzionale su una legge della Campania che avrebbe consentito a Vincenzo De Luca di correre ancora. La Consulta ha negato che la possibilità che le Regioni ordinarie possano autonomamente estendere da due a tre il limite dei mandati, ma questo vincolo non vale per quelle a statuto speciale, come il Friuli-Venezia Giulia. Il tema, più che giuridico-costituzionale, è tutto politico. E riguarda la possibilità di storici presidenti di Regione: su tutti Luca Zaia. Non a caso, in Veneto si è già aperta la partita tra Lega e Fratelli d’Italia. “Se la maggioranza mi chiederà la disponibilità a continuare, valuterò il da farsi. Al momento, sono ben disposto”. Lo ha detto Fedriga in un’intervista al Corriere della Sera in cui afferma che gli piacerebbe fare un terzo mandato da presidente. “Sì, mi piacerebbe perché stiamo lavorando bene. Ma la scadenza è ancora lontana (primavera 2028, ndr). Quando sarà il momento dovrò avere l’entusiasmo per continuare l’esperienza”, aggiunge il governatore leghista. Sulla norma necessaria “ho sempre detto che la decisione spetta al Consiglio regionale. Non faccio forzature”, sottolinea.
Essendo il Friuli-Venezia Giulia una Regione a statuto speciale, la possibilità per Fedriga è reale, mentre il governatore del Veneto Luca Zaia non potrà ricandidarsi: “Luca ha giustamente sottolineato che la possibilità di un terzo mandato va concessa a tutti”, prosegue Fedriga. “E d’altra parte, la Corte costituzionale non ha detto che non si può fare in assoluto. Bisogna semmai cambiare la legge perché quella in vigore, approvata nel 2004, mette il tetto dei due mandati”. Fedriga è ottimista anche sulla tenuta della maggioranza, nonostante le pressioni del partito di maggioranza relativa per far cedere qualcosa al Carroccio, non più egemone in coalizione come cinque anni fa: “Non vedo problemi politici all’orizzonte. Si può avere una giusta rappresentanza tenendo conto di tutti i ruoli. L’importante – continua – è scegliere le persone giuste come a Pordenone e Monfalcone”, la città con il più alto tasso di immigrati in Italia dove ha stravinto la Lega e dove si è presentata per la prima volta (fermandosi al 3 per cento) una lista islamica.
di Manlio Fusani