Meloni a Washington: “proporrò zero per zero”

mercoledì 9 aprile 2025


Nel giorno in cui la Camera dei deputati e il governo italiano si preparano a ricevere Re Carlo III e sua moglie Camilla, la premier Giorgia Meloni ha confidato alle associazioni di categorie il suo piano per raffreddare la guerra commerciale che gli Stati Uniti hanno dichiarato a quasi tutto il mondo popolato (e non). Le parole di Meloni, invero, sono frutto dell’incontro di ieri con le imprese, dove la presidente del Consiglio dei ministri ha rassicurato che sarà a “Washington il prossimo 17 aprile e ovviamente intendo affrontare anche” la questione dei dazi “con il presidente degli Stati Uniti”, Donald Trump. “Credo che siamo tutti concordi nel dire che una guerra commerciale tra Europa e Usa non conviene a nessuno. Dunque, la sfida è lavorare con l’Unione europea per definire un accordo positivo che possa avere come soluzione quella di integrare ancora di più le nostre economie, invece di separarle, in un’ottica di mutuo beneficio e di crescita reciproca”. Così la premier Giorgia Meloni, nell’incontro con le associazioni di categorie, ha rilanciato la necessità di un “dialogo con gli Usa sul tema dei dazi”.

La linea tracciata da Palazzo Chigi si fonda su un approccio multilaterale, in cui Roma mira a giocare un ruolo di mediazione tra Bruxelles e Washington. Una posizione che si fa ancora più significativa alla luce delle misure unilaterali adottate da entrambe le sponde dell’Atlantico: “All’introduzione, nello scorso mese di febbraio, dei dazi aggiuntivi Usa del 25 per cento su acciaio e alluminio europei, la Commissione europea ha reagito, prevedendo – ha rimarcato la premier – complessivamente contromisure sulle esportazioni statunitensi per un valore fino a 26 miliardi di euro, equivalenti alla portata economica delle tariffe statunitensi”. Nel delineare la strategia italiana, Meloni ha evocato un’opzione già al vaglio della Commissione Ue: “La sfida da esplorare è invece quella che l’Italia è stata tra le prime Nazioni a promuovere, e che anche la presidente Ursula von der Leyen lo ha ribadito ieri, ovvero la possibilità di azzerare i reciproci dazi sui prodotti industriali esistenti con la formula zero per zero”. Il viaggio a Washington, ha precisato il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini, avverrà “sia con mandato europeo che italiano”. Intervenendo a un evento elettorale, Salvini ha sottolineato il potenziale ruolo di Roma come punto d’equilibrio: “Il governo italiano può essere la sintesi fra Stati Uniti e Europa”.

Netta anche la sua posizione sul fronte commerciale: “I dazi non sono mai una buona notizia, ma rispondere con i controdazi sarebbe un suicidio economico. Le imprese italiane chiedono dialogo, non guerra economica, e su questo la Lega e il governo italiano hanno assolutamente le idee chiare”. Nel commentare le dinamiche globali, Salvini ha poi ribadito la necessità di un approccio realistico e multilivello: “Non c’è nessuna pandemia economica: usiamo le parole come vanno usate”. E ha lanciato un monito sull’importanza del dialogo, non solo con Washington ma anche nei contesti più tesi della geopolitica attuale: “Se per una volta l’Europa metterà i dazi giusti per evitare l’invasione di prodotti sottocosto che arrivano dalla Cina, ad esempio, farà una cosa giusta. Con gli Stati Uniti ci deve essere dialogo. Così come fra Russia e Ucraina è il momento di deporre le armi e dialogare. Temo che a Bruxelles ci sia qualcuno che il dialogo né con gli Usa né con Russia e Ucraina non lo voglia”, ha punzecchiato il leader del carroccio.


di Zaccaria Trevi