Carfagna: “Contro violenza sulle donne prevenzione nelle scuole”

giovedì 3 aprile 2025


“Dal punto di vista normativo l’Italia ha fatto importanti passi avanti negli ultimi 15 anni in tema di violenza di genere, ma le leggi non hanno abolito il patriarcato”. Lo spiega alla Stampa Mara Carfagna, dopo i femminicidi di due studentesse universitarie, Sara Campanella e Ilaria Sula. “Ogni attore, istituzionale e non – sostiene – deve capire che la difesa delle donne è prioritaria. Bisogna fare attenzione a non sottovalutare i segnali: da parte delle donne, senza con questo volerle criminalizzare, delle forze dell’ordine, della magistratura”. Secondo la segretaria di Noi moderati, “dal punto di vista normativo, l’Italia è oggi più avanzata di altri Paesi. Ma culturalmente non siamo riusciti a evolvere alla stessa velocità. Per questo serve una ribellione condivisa con gli uomini”, evidenzia. Dall’opposizione la segretaria Pd Elly Schlein insiste: serve l’educazione all’affettività nelle scuole. “Questi casi di cronaca sono un drammatico appello alla nostra responsabilità”, racconta. Carfagna ricorda: “Dobbiamo sfrondare il campo dalle prese di posizioni ideologiche e trovare una strada per entrare nelle scuole italiane. Un precedente c’è e funzionò bene: riprendiamolo e aggiorniamolo. Nel 2009, Governo Berlusconi, io come ministra delle Pari opportunità e Mariastella Gelmini all’Istruzione, inaugurammo la settimana contro la violenza nelle scuole, a inizio ottobre. Ogni violenza: contro le donne, razzista, omofobica. Andò avanti tre anni, fino alla caduta del governo. Ora il buon senso ci impone di fare i conti con la realtà: entrare nelle scuole è fondamentale. Perché sono palestre in cui imparare il rispetto verso l’altro, l’uguaglianza e la parità”.

Intanto, si registra una mobilitazione nelle scuole del Lazio dopo i due femminicidi che hanno avuto come vittime studentesse universitarie. Per far sentire la loro rabbia gli studenti con un’iniziativa simbolica hanno intitolato le scuole con i nomi delle donne uccise nel 2025 per mano di un uomo e nel primo pomeriggio scenderanno in piazza. Bianca Piergentili, coordinatrice regionale della Rete degli studenti medi del Lazio, sottolinea: “È successo di nuovo, ancora e ancora. Due vittime in due giorni, due sorelle strappate brutalmente dalla loro vita. Siamo stanche di vedere come in Italia non si faccia nulla per combattere il fenomeno, per fermare la cultura patriarcale, quella cultura che arriva a uccidere. Due giorni, due femminicidi e il Governo sta in silenzio. Da anni chiediamo prevenzione, informazione, contrasto, chiediamo un’educazione sessuo-affettiva vera ma il Giuseppe Valditara tace e chiama antiabortisti nelle scuole. Per questo oggi ci siamo mobilitati nelle scuole e scenderemo in piazza alle 14.30 in Piazzale Aldo Moro”.


di Sara Altamini