venerdì 14 marzo 2025
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, causata dalla proditoria invasione delle truppe dello “zar” Vladimir Putin, mi sono reso conto con grande sconcerto che moltissimi sedicenti liberal-libertari che frequentano i social hanno preso una ferrea posizione filo-russa. A loro parere, sin dall’inizio del conflitto, qualsiasi cosa dicessero o facessero gli stessi invasori, la responsabilità ricadeva completamente sulle spalle dell’Occidente e dell’Ucraina di Volodymyr Zelensky, la quale si sarebbe assunta l’onere di combattere una guerra per procura fortemente voluta dall’America di Joe Biden e dalla cattiva Europa di Ursula von der Leyen. Avendo arruolato l’autocrate russo tra i campioni che lottano contro la presunta tirannia esercitata dall’Occidente e dal suo braccio armato della Nato, questi fenomeni delle libertà a tutto tondo non si scompongono affatto quando quest’ultimo rinnova la forte vicinanza con il regime cinese e quello degli ayatollah iraniani. Tant’è che proprio in questi giorni le navi da guerra di questi tre grandi Paesi, da sempre sinonimo di tolleranza democratica, hanno dato vita a una poderosa esercitazione congiunta, dando ampio sfoggio della loro potenza militare, sicuramente sempre orientata a svolgere funzioni difensive, così come abbiamo potuto sperimentare in questi tre anni di guerra senza quartiere in Ucraina.
Sta di fatto che da tempo, ogni volta che pubblico sui vari social un commento che stigmatizza la guerra di aggressione dei russi, partita con l’intento di denazificare l’Ucraina, vengo tempestato da raffiche di insulti da parte di tanti di questi assai presunti liberal-libertari. Costoro, contrariamente a quanto dichiarato a suo tempo dal presidente russo, continuano ad accampare tutta una serie di motivazioni che, sebbene siano state smentite dai fatti, nella loro visione mantengono una granitica immutabilità. Tra queste val la pena di citare la reazione dei russi al progressivo insediamento della Nato nei Paesi appartenenti alla loro zona d’influenza, cercando di scongiurare il paventato ingresso della stessa Ucraina nell’Alleanza atlantica. Peccato però che a seguito di questa strana guerra di liberazione, combattuta all’interno di uno Stato sovrano, l’ingresso nella Nato dell’Ucraina sembra scongiurato, tuttavia la Svezia e la Finlandia, due importanti Paesi da sempre neutrali e geograficamente assai vicini alla Russia, hanno deciso di allargare la grande alleanza difensiva dell’Occidente. Ovviamente difensiva per chi si beve la becera propaganda dei media occidentali, ma certamente guerrafondaia per i moltissimi, sedicenti liberal-libertari che ripongono tutte le loro speranze per un mondo migliore nella guerra di liberazione mondiale iniziata con l’aggressione russa all’Ucraina. Forse sarebbe il caso di cambiare spacciatore.
di Claudio Romiti