Cruciani e i veri fascisti del nostro tempo

lunedì 24 febbraio 2025


Dopo il tristemente noto passaporto vaccinale per scongiurare l’emarginazione sociale, ci mancava giusto il pass antifà per guadagnarsi il diritto di poter parlare. A partorire l’idiozia in questione, come ormai noto, ci ha pensato la giunta comunale di Lodi, chiaramente di centrosinistra, su impulso dell’associazione “Adelante”, facente parte, a sua volta, del neonato “Comitato 25 aprile” di Lodi. I geni di cui sopra, con il decisivo sostegno dei locali amministratori, evidentemente dei geni anch’essi, hanno infatti ideato una sorta di clausola antifascista, che prevederebbe l’obbligo, previsto per chiunque volesse usufruire di uno spazio comunale, di dichiarare espressamente di ripudiare il fascismo, di non perseguire finalità antidemocratiche e di non denigrare la democrazia e i valori della Resistenza. Non solo. Perché alla citata dichiarazione di pubblica abiura dovrebbe altresì seguire un’apposita verifica, così da poter accertare che le azioni dell’eretico di turno non possano in alcun modo contrastare con la dichiarazione precedentemente pronunciata. Pena, in caso di mancato rispetto del solenne giuramento prestato al cospetto del Sommo Tribunale dell’Antifascismo Militante, l’immediata e perenne decadenza del diritto di espressione su tutto il suolo lodigiano. In pratica, manca soltanto che gli inquisitori lodigiani arroghino a sé anche il diritto di spedire direttamente al rogo quei soggetti ritenuti sgraditi, et voilà, il gioco è fatto, la Sacra Congregazione della Dottrina (Antifà) e della Resistenza è ufficialmente servita. 

In un tale clima di illiberalismo dilagante, tipico di una vera e propria caccia alle streghe di inquisitoria memoria, è chiaro che un “eretico” della portata di Giuseppe Cruciani, oggi con ogni probabilità la più alta espressione del libero pensiero nel Belpaese, possa rappresentare un autentico spauracchio per gli integralisti antifascisti lodigiani, autoinnalzatisi per l’occasione al rango di cardinali inquisitori con l’intento dichiarato di preservare i sacri valori della Resistenza dalla diffusione delle nuove eresie. In tale delirante contesto venutosi a creare nella cittadina lombarda, Cruciani incarna a tutti gli effetti la figura dell’eretico impenitente, una sorta di Giordano Bruno dei giorni nostri, un miscredente non disposto a piegarsi dinanzi alla barbarie propugnata dai moderni inquisitori, i quali, evidentemente, vorrebbero poter stabilire a priori, all’interno del perimetro del loro piccolo mondo antico, chi ha il diritto di esprimersi e chi invece no. Chi può parlare liberamente e chi deve essere preventivamente silenziato. Chi può usufruire di uno spazio pubblico e chi, al contrario, non può neppure azzardarsi a metter piede in tutto il territorio comunale. Insomma, un regime bello e buono, eretto sui fuorvianti e iper-strumentalizzati valori dell’antifascismo dai veri fascisti del nostro tempo, oggi non più in fez e camicia nera, ma col drappo rosso al collo e il pass in tasca.


di Salvatore Di Bartolo