venerdì 21 febbraio 2025
In politica, soprattutto sul delicatissimo piano internazionale di questi anni, contano i fatti e, come si suol dire, le chiacchiere stanno veramente a zero. In questo senso, le surreali dichiarazioni di Donald Trump sull’Ucraina andrebbero lette in filigrana, sebbene non siano assolutamente accettabili sul piano degli accadimenti che si sono succeduti dall’inizio dell’invasione russa. Perché da qui si parte, caro Mister president: l’invasione delle truppe di Vladimir Putin che il “cattivo” ha cercato di scongiurare in tutti i modi. Ora, dal momento che il tycon è persona troppo intelligente e scaltra per pensare alla fondatezza delle sciocchezze che ha rovesciato sulla testa di Volodymyr Zelenskyy e il suo popolo martoriato, evidentemente egli ritiene che in questo modo, lisciando il pelo a quel gran democratico di Vladimir Putin, si possa arrivare a una rapida soluzione di un conflitto che rischia di restare impantanato per i prossimi anni a venire. Questo, ovviamente, onde corroborare la figura di uno della provvidenza a stelle e strisce che si è faticosamente ritagliato nel corso della sua tormentata vicenda politica. Tuttavia, ammesso che Trump intenda chiudere in tempi brevi la guerra in Ucraina, preparando poi in sede di trattativa un piccola polpetta avvelenata al presidente russo, dopo averlo lusingato in tutti i modi, deve stare molto ma molto attento: con l’orso russo, sin da tempi immemorabili, è assolutamente vietato scherzare. Nel frattempo, malgrado le sue finora siano state solo chiacchiere, che hanno avuto l’unico effetto di umiliare l’Ucraina, siamo in attesa di conoscere su quale base fattuale Trump riuscirà a trovare un punto d’incontro con Putin, evitando di mandare letteralmente in pezzi la storica alleanza tra le due sponde dell’Atlantico. Staremo a vedere.
di Claudio Romiti