martedì 11 febbraio 2025
Interessa poco che il neopresidente dell’Associazione nazionale magistrati, Cesare Parodi, sia il risultato di un connubio tra varie correnti, da quella di “destra” (Magistratura Indipendente), a quella di “sinistra” (Magistratura Democratica).
Simili ibridazioni sono la norma, non l’eccezione.
Quello che va sottolineato (e nessuno sembra abbia di che ridire) è che il presidente Parodi abbia ritenuto di dichiarare: “L’incontro con la premier è un segnale positivo. Il muro contro muro non giova a nessuno. Spiegheremo le nostre preoccupazioni… Un momento così complicato nei rapporti tra Esecutivo e magistratura, tra poteri dello Stato, non me lo ricordo e non credo vi siano precedenti. Siamo arrivati allo scontro sistemico, cercherò di pacificare − per quanto possibile − ma spiegando anche le ragioni delle nostre posizioni sulle quali non si arretra”.
Al presidente Parodi è opportuno ricordare che non c’è alcun momento complicato o scontro tra… “poteri dello Stato”.
L’articolo 104 della Costituzione sancisce che “la magistratura è un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”.
La magistratura (articolo 101) è soggetta soltanto alla legge.
Dunque: i magistrati sono un “ordine”, non un “potere”; sono indipendenti, ma si devono sottomettere alla legge che viene fatta non da loro, ma dal Parlamento, può essere di iniziativa governativa o di almeno 50mila cittadini con diritto di voto. Loro, e loro soltanto, hanno il potere di fare le leggi.
Può sembrare tautologico, o questione di lana caprina, ma sono precisazioni necessarie di questi tempi.
Sempre al dottor Parodi si segnala, per inciso, che incontrerà la signora Presidente del Consiglio dei ministri. La figura politico-istituzionale del premier appartiene ad altri Paesi. Non all’Italia.
di Valter Vecellio