mercoledì 29 gennaio 2025
Si può affermare senza tema di smentita che il famoso film I giorni della civetta che raccontava Palermo e la Sicilia di quell’epoca – ma che in realtà era rivolto a tutta l’Italia – sia incarnato nell’immaginario collettivo grazie alla scena del film in cui uno dei protagonisti dice che “ci sono uomini, mezzi uomini, ruffiani e quaquaraquà”. Riportando la scena ai nostri giorni come non pensare alla vicenda del procuratore Marcello Viola e della sua collega Alessandra Cerreti, procuratore di Milano ed ex procuratore generale a Firenze, entrambi minacciati recentemente dalla mafia di morte: Vicenda venuta fuori dopo il ritrovamento di armi in un covo e dopo l’uscita di intercettazioni che hanno confermato l’ipotesi di un attentato in preparazione ai danni del procuratore e della sua collega. E fa specie pensare che il Csm e l’Associazione nazionale magistrati, mentre vanno avanti con le proteste di repertorio contro la separazione delle carriere, non abbiano trovato la stessa energia per dire qualche parola chiara e forte a favore e a sostegno dei due procuratori che rischiano la vita ogni giorno. Ma ormai la giustizia e non solo quella sembra avere perso non solo la bussola quanto il senso dell’orientamento. Speriamo sia presto ritrovato. Prima che sia troppo tardi.
di Massimo Martini