martedì 28 gennaio 2025
Daniela Santanchè non ha intenzione di fare alcun passo indietro. La ministra del Turismo corregge il tiro dopo le sue dichiarazioni in risposta a chi, anche in Fratelli d’Italia, si aspettava le dimissioni dopo il rinvio a giudizio sul caso Visibilia. “I giornali – afferma – possono scrivere quello che vogliono, anche quelli che non c’erano quando parlavo, ma non scrivere quello che non ho detto. Quanto letto oggi su alcuni quotidiani nazionali mi lascia basita. Ricostruzioni fantasiose di mie dichiarazioni che non hanno niente a che fare con me. È evidente che il pregiudizio di certa stampa non si ferma davanti a niente pur di creare una notizia alle spese della sottoscritta. Fortunatamente sono in possesso di una registrazione che dimostra quale sia la verità. Non ho mai detto chissenefrega del partito ma chi se ne frega di chi mi critica. Sono una donna di partito ed è evidente che se il mio presidente del Consiglio mi chiedesse di dimettermi io non avrei dubbi”.
Lo afferma Daniela Santanchè in una serie d’interviste e colloqui su diversi quotidiani (Corriere della sera, Repubblica, la Stampa, Il Messaggero) in merito alla possibilità di fare un passo indietro per l’indagine penale a suo carico. Un fatto è certo: “Non mi dimetto e vado avanti”, dichiara, sbarcando a Gedda. La premier aveva spiegato di “non avere le idee chiare”, aveva prospettato una “riflessione” sottolineando che la “valutazione” è da fare “su quanto” il rinvio a giudizio per falso in bilancio “possa impattare” sul lavoro della ministra del Turismo. “Le parole di Meloni – taglia corto Santanchè – non vanno interpretate vanno ascoltate. Sono in un partito garantista, non devo commentare le parole della premier”.
La ministra esclude che la premier le chiederà di dimettersi. “Perché dovrebbe? Nelle condizioni attuali ne sarei sorpresa”. Condizioni diverse potrebbero derivare dal rinvio a giudizio in un altro procedimento, quello per truffa all’Inps sulla cassa Covid, di fronte al quale Santanchè si è già impegnata a fare un passo indietro. Ma il pressing perché lo faccia prima resta intenso. Il braccio di ferro continua, e rischia di allungarsi. “È una questione che devono affrontare la premier e Santanchè. “Soprattutto la Santanchè”, ha notato Guido Crosetto, il ministro che più ha difeso in pubblico la collega di Governo, e che in quanto titolare della Difesa è arrivato con lei in Arabia Saudita per l’omaggio ai marinai del Vespucci, nell’ultima sosta nell’indopacifico prima di fare di nuovo rotta verso il Mediterraneo. E presidente del Consiglio e ministra potrebbero vedersi al termine delle rispettive missioni nel Golfo, la cui organizzazione ha reso impossibile un incrocio. Mentre Santanchè atterrava a Gedda, Meloni decollava alla volta del Bahrein, dopo la visita all’Amerigo Vespucci e gli incontri ad AlUla.
di Michele Perseni