Bettini: “L’importanza dei cattolici in politica”

martedì 21 gennaio 2025


Goffredo Bettini interviene nel dibattito relativo alla nascita di una nuova formazione centrista. Naturalmente la prospettiva del dirigente dem riguarda il centrosinistra. “Il tema di una nuova partecipazione dei cattolici all’impegno politico riguarda l’insieme del centrosinistra. Non è appannaggio esclusivo di alcuno”. Lo afferma Bettini, intervistato dal Qn. “Altra cosa – sottolinea – è il tema circa la nascita di un soggetto cosiddetto di centro. Va pensato e costruito dal basso, con autonomia e con un profilo civico. C’è un giacimento di elettori di circa il 50 per cento che non vota. Lì occorre smuovere e convincere. Infine è ulteriormente diversa l’esigenza di aree interne al Pd che chiedono una maggiore visibilità e di pesare di più”. Per battere il centrodestra, secondo Bettini, “mancano a tutte le forze democratiche che intendono collaborare un programma unitario e una comune idea dell’Italia. Lavorare su questo è prioritario e urgente”.

Bettini poi guarda al terzo mandato: “Sono contrario al terzo mandato. I governatori hanno poteri legislativi e decidono sulla sanità pubblica, che esige un controllo e una verifica dopo un certo arco di tempo. Tuttavia, nel rapporto con Vincenzo De Luca occorre intenderci se egli è un potere da abbattere o una risorsa da utilizzare nel modo migliore. È necessario trovare una via consensuale e rispettosa per uscire da questo passaggio difficile e per certi aspetti doloroso”. Intanto, la premier sembra ancora salda: “Non ho mai sottovalutato Giorgia Meloni. È combattiva, furba, comunicativa. Ma è solo lei. Chi la circonda non è all’altezza e poi, fatemi dire che il fascino che ha suscitato quando era contro l’Italia della politica corretta è inevitabilmente destinato a scomparire”.

Certo è che da Romano Prodi a Paolo Gentiloni a Beppe Sala, si moltiplicano le critiche a Elly Schlein. Qual è l’obiettivo? “Ognuno – sostiene Bettini – ha accennato a rilievi diversi. Prodi ha inteso spronare programmi e idee per l’alternativa. Ho letto da Riccardo Illy, invece, che Elly Schlein è stata una iattura e non una fortuna per il Pd. Non sono per nulla d’accordo. Schlein è stata una fortuna. Una grande fortuna. Siamo partiti da una condizione di consensi drammatica. Il 15 o 16 per cento. Con il nuovo corso abbiamo toccato il 24 per cento. Non c’è stato estremismo, piuttosto maggiore chiarezza e iniziativa nei territori e nelle periferie. Se la discussione avesse l’obiettivo di indebolire la leadership, abitudine ricorrente nella sinistra italiana, sarebbe ingeneroso e autodistruttivo. Ciò non significa che siamo pronti per battere e sostituire la destra italiana. C’è nei prossimi due anni da fare un lavoro grande”.

Frattanto, si è registrato l’endorsement del presidente della Cei in favore dei cristiani in politica. Un intervento che tiene viva il dibattito sui cattolici e un nuovo centro che possa diventare pilastro di una coalizione di Governo in un prossimo futuro. “Guardiamo con simpatia agli sforzi per una rinnovata presenza dei cristiani nella vita politica del Paese e, mi auguro, dell’Europa, a partire dalla Settimana sociale di Trieste”, ha detto il cardinale Matteo Zuppi introducendo i lavori del Consiglio episcopale permanente. “È importante che ciò avvenga nel tracciato della Dottrina sociale della Chiesa, nella pur legittima pluralità di espressioni politiche”, aggiunge chiarendo: “Mi piacerebbe che il Giubileo ci spronasse a fare programmi creativi e stabili per quanti vivono difficoltà, anche in collaborazione con quanti condividono la nostra sensibilità”. Zuppi ha parlato di una Chiesa “profetica” che “vuol dire essere una Chiesa che parla, comunica, ascolta, interroga e risponde”. “Una Chiesa profetica è una Chiesa che dialoga. Ma gli attori di questo dialogo – ha aggiunto – sono tutti i credenti nella loro vita personale, relazionale, lavorativa, sono le istituzioni ecclesiali, le parrocchie, i movimenti”. “Il sogno di Papa Montini – ha proseguito il cardinale – è che il messaggio cristiano ritorni nella circolazione del discorso degli uomini e delle donne del proprio tempo, che inquieti le coscienze, che tocchi i cuori, che non sia emarginato dal quotidiano o dalla cultura”.


di Duilio Vivanti