Zangrillo: “La Pubblica amministrazione deve essere attrattiva”

giovedì 16 gennaio 2025


Per attirare i migliori la Pubblica amministrazione deve fare di più”. È quanto afferma il ministro Paolo Zangrillo, in un’intervista a Repubblica. “La Pubblica amministrazione – afferma – ha un grande concorrente che è il privato, e se ci presentiamo come un’organizzazione lenta la nostra attrattività si riduce”. Secondo Zangrillo, “la percezione della Pubblica amministrazione è cambiata. Dobbiamo affrontare nei prossimi anni un turnover alto, entro il 2032 andranno in pensione un milione di dipendenti. E quindi il posto pubblico non può limitarsi a offrire uno stipendio fisso, ma anche un’esperienza professionale che permetta di valorizzarsi sul mercato, a partire dalla formazione. Quando sono arrivato io la media era di 6 ore l’anno. Ho appena emanato una direttiva che prevede che a regime si arrivi ad almeno 40 ore l’anno. Abbiamo aperto anche cinque poli formativi territoriali in Piemonte, Lombardia, Abruzzo, Puglia e Calabria”. Zangrillo è “profondamente addolorato e dispiaciuto che sia saltato il rinnovo per il comparto sanità. Era previsto un aumento medio di 172 euro, ma soprattutto finalmente c’erano una serie di misure per rispondere alle esigenze del comparto e valorizzarlo. Io credo che si sia persa una grande occasione: mi auguro che ci sia uno spazio per il ripensamento. Ma mi viene il sospetto che la discussione e il confronto sia stato portato dal piano sindacale a uno più politico”. “Come procede la semplificazione? Tra pochissimi giorni apriremo una consultazione pubblica, chiedendo a cittadini e imprese di segnalarci i disagi e le difficoltà, e di farci delle proposte concrete per migliorare i processi. L’iniziativa, che si chiama Facciamo semplice l’Italia: la tua voce conta, rimarrà aperta fino alla fine di settembre”.

Frattanto, il ministro per la Pubblica amministrazione ha adottato la nuova direttiva in materia di formazione e valorizzazione del capitale umano. Lo spiega una nota del ministero. Il documento si inserisce nel solco dei precedenti atti di indirizzo sul rafforzamento delle competenze (23 marzo 2023) e sulla misurazione e valutazione della performance (28 novembre 2023). “Con questo nuovo atto di indirizzo vengono ribaditi i principi cardine della formazione, che costituisce una leva strategica per la crescita delle nostre persone e per le amministrazioni pubbliche”, afferma Zangrillo. Con la nuova direttiva sono indicati gli obiettivi, gli ambiti di formazione trasversali e gli strumenti a supporto della formazione del personale pubblico, a partire dall’offerta formativa messa a disposizione dal Dipartimento della funzione pubblica, dalla Scuola nazionale dell’amministrazione (Sna) e dal Formez Pa. “La formazione, come specificato nell’atto di indirizzo – dice Zangrillo – è uno specifico obiettivo di performance, concreto e misurabile, che ciascun dirigente deve assicurare attraverso la partecipazione attiva dei dipendenti e a partire dal 2025 con una quota non inferiore alle 40 ore di formazione pro capite annue conseguite dai dipendenti. Così i dirigenti sono i veri “gestori” del personale pubblico a cui è affidata la responsabilità di prendersi cura delle proprie persone e creare uno spirito di squadra”. L’atto di indirizzo ha tali obiettivi fondamentali: guida le amministrazioni verso l’individuazione di soluzioni formative funzionali al raggiungimento degli obiettivi strategici; individua i presupposti per un sistema di monitoraggio e valutazione della formazione e del suo impatto sulla creazione di valore pubblico. La Direttiva si inserisce nel quadro più ampio delle attività adottate dal Dipartimento della funzione pubblica in materia di formazione come il rafforzamento della piattaforma Syllabus, il rilancio dei poli formativi territoriali, lo stanziamento di circa 20 milioni di euro erogati direttamente alle amministrazioni per supportare percorsi formativi professionalizzanti. “Sono tutte iniziative che supportano le nostre persone in un processo di aggiornamento continuo, necessario per affrontare le complesse sfide dell’innovazione e per guidare il Paese verso la crescita e lo sviluppo”.


di Michele Perseni