lunedì 9 dicembre 2024
Nella seconda consultazione ha votato il 64,90 per cento degli iscritti. Il sì all’eliminazione della figura del garante ha stravinto con l’80,56 per cento dei votanti. È una chiara vittoria di Giuseppe Conte su Beppe Grillo. Il voto bis sulle modifiche allo statuto del Movimento 5 stelle conferma la linea dell’ex premier. Al voto hanno partecipato 58.029 persone, ovvero il 64,90 per cento della base e circa 4mila in più rispetto alla prima consultazione del 21-24 novembre. Il ruolo del garante del Movimento 5 stelle, per il 38,81 per cento dei votanti, non deve essere affidato a nessun altro organo. Per il 35,96 per cento, invece, deve essere affidato al Comitato di garanzia, per il 18,74 a un organo collegiale appositamente eletto e, ancora, il 6,49 per cento si è astenuto. “Il Movimento 5 stelle ha rivotato. Ha rivotato in massa: quorum ampiamente superato con una partecipazione addirittura più alta di due settimane fa. Questa è l’onda dirompente di una comunità che non conosce limiti e ostacoli, in cui tutti contano davvero. Ora si volta pagina. Il Movimento si rifonda sulle indicazioni arrivate con Nova dagli iscritti”. Lo ha scritto sui social il presidente del M5s, commentando i dati della seconda votazione. “Andiamo avanti con grande forza, con l’orgoglio di quel che abbiamo fatto, ma lo sguardo fisso nel futuro. Abbiamo una passione immensa e tante battaglie da fare tutti insieme per cambiare il Paese. Ho delle cose molto importanti da dirvi, domani (oggi, ndr) dalle 16 (il video qui sotto è tratto dal profilo Facebook ufficiale di Giuseppe Conte) ci vediamo qui in diretta. Scrivete nei commenti le vostre domande, domani proverò a rispondervi. Viva il Movimento!”, ha concluso.
Dopo i risultati della votazione, arriva, laconico, anche il commento di Beppe Grillo. Il cofondatore pubblica un fotomontaggio sui social in cui lo si vede spuntare da una porta aperta, in cima a una scala collocata in un cielo azzurro, del tutto simile a quella che si vede nella scena finale del film The Truman Show. Poi la citazione, dalla stessa pellicola. “Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte”, scrive Grillo. Dunque, nessuna sorpresa. Anzi, una vittoria ancora più netta rispetto alla volta precedente. Il che non vuol dire stappare bottiglie, anzi – è il ragionamento che si fa nel Movimento – l’esito delle votazioni conferma quello che Conte aveva auspicato. A nulla sono serviti gli appelli dell’ormai ex garante (uno dei quesiti rimesso in votazione prevedeva appunto il superamento del ruolo ricoperto fino ad ora del comico genovese) a “boicottare” il voto. A differenza della prima consultazione, la base del Movimento è stata richiamata a esprimersi solo sulle modifiche statutarie come appunto il ruolo del garante, quello del presidente, la modifica del simbolo. L’esito delle votazioni se è vero che consegnano ufficialmente a Conte le chiavi del M5s, forse non serviranno a sedare le polemiche con il fondatore. Nei giorni scorsi era stato Grillo a decretare “la morte del M5s” così come lo aveva immaginato, per lasciare però spazio ad una non ben precisata nuova iniziativa. Un progetto stroncato dal leader M5s che senza mezzi termini lo aveva accusato di agire da “monarca assoluto”, di “essersi allontanato per poi rivendicare il diritto di patronato”.
Non solo, all’ormai ex garante viene rimproverato di aver “disconosciuto il percorso che ha voluto intraprendere la comunità del M5s”. Un atteggiamento, appunto da “sovrano assoluto” a cui la base del Movimento, come ha sempre ricordato Conte, ha deciso di dare un taglio: “Questo processo costituente ha dato voce a tutti gli iscritti che hanno scelto i quesiti e hanno scelto, purtroppo per Grillo, la defenestrazione del garante, evidentemente non accettano che ci sia una persona che dica cosa si può fare e cosa no”. Difficile dire cosa accadrà da domani e soprattutto come andrà a finire la guerra sul simbolo del Movimento. Per l’ex premier la questione è chiusa, il simbolo appartiene “agli iscritti M5s”. Di tutt’altro avviso il comico genovese. Da capire se ora, come adombrato nelle scorse settimane, Grillo abbia intenzione di innescare una vera e propria battaglia legale sulla proprietà del logo pentastellato. A bollare come “patetica” tutta la questione è il capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri che, a votazioni ancora aperte, aveva sollevato dubbi sulla veridicità delle consultazioni: “Grillo sarà sconfitto, i numeri sono già stati definiti mentre i gonzi credono che ci sia un vero sondaggio telematico in corso. Come nella prima votazione ha vinto il plurimandato”. Parole a cui risponde la senatrice Elisa Pirro, componente del direttivo M5s: “Ricordo al senatore Gasparri – dice – che sproloquia sul M5s e di un presunto consenso dei cittadini, che con le leggi elettorali che ha contribuito ad approvare non ha mai preso una preferenza, che non sa che cosa voglia dire lavorare e che con i cambi di casacche che ha collezionato può fare le sfilate”.
Ecco cosa ha detto oggi Conte nel video pubblicato sul profilo Facebook
“Ci tenevo – ha esordito l’ex premier – a parlare alla nostra intera comunità. Nova è il nostro momento rifondativo. È una data che rimarrà nella storia del Movimento. Il 23 e il 24 si è concluso il processo Costituente. Possiamo essere orgogliosi di appartenere a una forza politica che definisce un nuovo orizzonte con la democrazia partecipativa”. Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte in una diretta sul social. “La nostra comunità è la casa di tutti gli iscritti. Qui non c’ è posto solo per chi ha visto la propria proposta essere votata. È la casa anche per chi aveva una proposta diversa o non ha partecipato al processo costituente. Che magari ha avuto delle perplessità. Il dubbio è una virtù purché ci si predisponga al dialogo e non agli insulti. Abbiamo bisogno di chi la pensa diversamente, abbiamo bisogno del contributo di tutti. Non è più l’epoca delle cacciate e delle espulsioni, o della decisione padronale per cui c’ erano espulsioni a tappeto”.
Conte ha sottolineato che “qualcuno parla di tribunali, ma abbiamo adottato tutte le cautele del caso. Abbiamo studiato per tempo tutte le conseguenze. Non abbiamo nessun timore. Nella carriera precedente ero un avvocato, ma adesso faccio il politico. Con un team di avvocati, da quando ci siamo insediati, abbiamo spiegato a chi ha tentato di danneggiarci che è un grave danno all’ azione del M5s. E chi l’ha fatto ha pagato le conseguenze. Chi si azzarda a intralciate il M5s troverà una solida barriera legale: pagherà gli avvocati, anche i nostri, la lite temeraria, e anche i danni. Questa comunità non può prestarsi a intenti distruttivi”. Per Conte, “chi delegittima il processo costituente delegittima l’idea fondativa del M5s. Qualcuno parla di scissioni. Io francamente non vedo le ragioni politiche che possano motivare una scissione. Si fa una scissione per perseguire l’autocrazia e respingere la democrazia del M5s? Si fa una scissione per dei principi che noi stiamo difendendo in modo più forte di prima?”. La modifica del limite del doppio mandato “non significa introdurre il carrierismo. La vostra soluzione la porterò in Consiglio nazionale e quella soluzione la proporremo a voi, sarete voi a decidere. Il vostro voto conta”.
Conte ha assicurato: “Non scimmiotteremo mai gli altri partiti. Non saremo mai come gli altri partiti. Non risolveremo mai la nostra questione territoriale accogliendo i signori delle tessere, che spostano voti da un alista all’ altra. Noi non saremo mai quella roba lì. Porteremo avanti l’etica pubblica, contrastando questo sistema dei signori delle tessere e contrastando la degenerazione partitica, quella di cui parlava Berlinguer”. Secondo Conte, “ci sono falsità, calunnie e diffamazioni sul processo Costituente. Tutto è stato realizzato in modo trasparente”. Sulle critiche relative alla cancellazione degli iscritti, il leader ha risposto: “lo Statuto dice che dopo un anno di mancata partecipazione attiva, non c’ è rinnovo dell’iscrizione; dovendo affrontare un processo Costituente che si basava sulla partecipazione, abbiamo dovuto intervenire rispettando questa clausola statutaria. Ho ascoltato le più bieche meschinità – ha spiegato Conte – sull’ opacità dell’organismo di certificazione del voto. Tutto questo è infamante. Questa piattaforma di voto non è del M5s, come Rousseau era di Casaleggio. C’ è un notaio che certifica e abbiamo anche chiesto un terzo certificatore. Oggi – ha rimarcato – chi rimesta nel torbido, se si azzarda a continuare su questa linea, o fa un azione in giudizio, la pagherà chiaramente. Io ho l’onore di questa comunità e la difenderò con le unghie e con i denti”.
Conte è deluso da Grillo. “Il nostro garante ci ha chiesto di rivotare. La clausola che lo consente è illegittima, ma abbiamo preferito rispondere con ancora più democrazia. Sono rimasto sorpreso dalla risposta di Grillo. Alla sorpresa è subentrata la delusione, il profondo rammarico. Nel suo ultimo incontro al Forum, ci siamo lasciati con baci e abbracci, con la promessa che sarebbe tornato a Roma. Gli preannunciai l’idea di avviare il processo Costituente. Una grande sorpresa sono stati gli attacchi più velenosi del solito, che si sono tradotti in ingressi a gamba tesa e tentativi di sabotaggio. Ho capito che eravamo a un punto di svolta. Avrei dovuto accettare la logica del caminetto, dove si decide il futuro del M5s ai vertici oppure lasciare che la comunità M5s si riossigenasse. Di fronte a questo aut aut, non ho avuto dubbi”. Secondo Conte, “sarebbe stato bello avere un Grillo partecipe ma purtroppo si è messo ai margini. Purtroppo ricordo momenti difficili in cui anziché averlo al nostro fianco scambiava telefonate con Draghi. Ma adesso dobbiamo guardare avanti, quel che è stato è stato. Non dobbiamo perdere memoria di quello che è stato. Dobbiamo avere rispetto per la nostra storia, ma anche per le volontà espresse dagli iscritti che hanno realizzato l’idea fondativa del M5s”.
Conte ha lanciato una sfida al Pd. “Noi – ha sottolineato – siamo più radicali di sempre, abbiamo messo a fuoco i nostri principi. Domani sarò a Bruxelles e con tutti gli europarlamentari 5s lanceremo una battaglia. Un appello per dire no al piano di riarmo in Ue che prevede l’acquisto di nuove armi, e affinché quei soldi vengano usati per salvare le filiere produttive. E quindi evitare che i costi della transizione energetica si abbattano sulle fasce più deboli della popolazione. Su questo – ha aggiunto – vedremo chi è progressista e chi non lo è. Chi lo è a chiacchiere e chi lo è nei fatti”. Il leader del M5s ha rivendicato il boom d’iscrizioni. “Una grande convergenza democratica può smuovere le acque in un momento di scarsa partecipazione politica. Nell’ ultimo mese abbiamo avuto 8 mila nuove iscrizioni. I cittadini hanno capito che col Movimento si può incidere”.
di Duilio Vivanti