Meloni su Stellantis e automotive: settore a rischio

martedì 3 dicembre 2024


LItalia si mette in prima fila in Europa per difendere la sua industria automobilistica, cercando di invertire la rotta di politiche che rischiano di diventare un boomerang per l’economia del Continente. Lo Stivale “è capofila in Europa di un non paper sullautomotive che chiede di rivedere quelle norme che rischiano di mettere in ginocchio l’industria europea dell’auto, e di riaffermare il principio della neutralità tecnologica. Noi siamo convinti che vadano usate e sostenute tutte le tecnologie che contribuiscono ad abbattere le emissioni, senza chiusure ideologiche e dannose per molte filiere”, ha spiegato la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio rivolto all’Assemblea generale di Alis, che rappresenta oltre 2.300 aziende del settore della logistica intermodale e sostenibile.

La presidente del Consiglio non ha usato giri di parole nel ribadire quanto sia urgente un bilanciamento tra la necessaria transizione ecologica e il rispetto per l’economia reale. “Il Governo italiano lavorerà per fare in modo che la transizione ecologica torni a camminare di pari passo con la sostenibilità economica e sociale, semplicemente perché non possiamo inseguire la decarbonizzazione al prezzo della desertificazione economica: banalmente, in un deserto non c’è niente di verde”, ha affermato, con un’immagine che lascia poco spazio alle interpretazioni.

Mentre a livello europeo si gioca la partita del futuro industriale, il Parlamento italiano non resta a guardare. Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione attività produttive della Camera, ha rinnovato l’invito a John Elkann, chiedendogli di partecipare a un’audizione congiunta tra Camera e Senato. La questione sul tavolo è cruciale: il piano industriale di Stellantis, la salvaguardia dei posti di lavoro e la continuità produttiva in Italia. Nella lettera indirizzata al numero uno del gruppo, Gusmeroli ha rimarcato “la volontà di tutte le forze politiche di conoscere la visione strategica del socio di riferimento di Stellantis” e ha sottolineato l’importanza di mantenere un dialogo aperto e costruttivo in Parlamento. A maggior ragione all’indomani delle dimissioni forzate dell’Amministratore delegato Carlos Tavares.

Guardando al settore logistico, Meloni ha lanciato un altro messaggio chiaro. “Il trasporto intermodale è una soluzione strategica per ridurre le emissioni di Co2, migliorare l’efficienza della catena logistica e garantire uno sviluppo economico sostenibile. Ma questo obiettivo va perseguito anche cambiando alcune scelte europee degli ultimi anni che hanno pagato un prezzo troppo alto all’ideologia e hanno di fatto chiuso la porta alle ragioni di chi fa impresa”, ha osservato, ribadendo la necessità di riforme che non siano punitive per chi investe e crea lavoro. La premier ha poi messo l’accento sull’urgenza di regolamentazioni più flessibili e sostenibili. “Noi dobbiamo garantire un quadro regolatorio certo, evitando però rigidità eccessive che danneggiano chi fa impresa e crea occupazione”, ha aggiunto.

Infine, un plauso al nuovo ruolo europeo di Raffaele Fitto, indicato come vicepresidente esecutivo della Commissione europea. “La logistica ha un ruolo strategico per l’economia italiana ed è particolarmente importante che il settore dei trasporti rientri tra quelle deleghe strategiche, insieme all’economia del mare, l’agricoltura, la pesca, il turismo, che Fitto sarà chiamato a coordinare nel suo nuovo ruolo. Un incarico estremamente significativo che conferma la ritrovata centralità dell’Italia nel contesto europeo all’altezza del nostro ruolo come Stato fondatore, seconda manifattura, terza economia del Continente”. Un segnale, questo, che l’Italia vuole essere protagonista del proprio destino e non spettatrice passiva.


di Zaccaria Trevi