martedì 3 dicembre 2024
La Commissione Giustizia del Senato ha espresso parere favorevole, con osservazioni, sul disegno di legge del Governo (A.S. 1146) relativo all’Intelligenza artificiale (Ia). Questo provvedimento mira a introdurre una cornice normativa per l’uso dei sistemi di Ia in settori strategici quali giustizia, sicurezza e professioni intellettuali, ponendo al centro il rispetto dei diritti fondamentali e dei principi processuali.
Tra le osservazioni principali, la Commissione ha sottolineato l’esigenza di:
1 - Includere il rispetto delle libertà fondamentali tra le finalità espresse dal disegno di legge.
2 - Rafforzare la tutela dei dati personali, con particolare attenzione ai minori.
3 - Definire obblighi stringenti per i professionisti che utilizzano l’Ia, prevedendo trasparenza e responsabilità specifiche.
4 - Attribuire al Ministero della Giustizia un ruolo di vigilanza sull’uso dell’Ia negli uffici giudiziari, subordinando ogni decisione al parere obbligatorio del Consiglio superiore della magistratura e delle associazioni forensi.
Inoltre, è stato suggerito di stralciare alcune deleghe al Governo in materia penale, consentendo un approfondimento separato delle questioni più complesse.
La Commissione ha ribadito l’importanza di un approccio equilibrato che, pur valorizzando le opportunità offerte dall’Ia, garantisca la trasparenza, la tutela dei diritti e la responsabilità professionale. Le osservazioni della Commissione Giustizia nel dettaglio.
Obblighi per i professionisti sull’uso dell’Ia
Il disegno di legge prevede che i professionisti siano tenuti a informare i propri clienti sull’utilizzo di sistemi di Ia, esplicitando:
La Commissione ha precisato che queste comunicazioni dovranno preservare la fiducia tra il professionista e il cliente, promuovendo la massima trasparenza.
In merito alla responsabilità, è stato sottolineato che il professionista rimane pienamente responsabile per i risultati generati dall’Ia, che deve essere considerata un supporto al lavoro umano e non un sostituto della competenza professionale. Questa responsabilità potrebbe richiedere una revisione dei codici deontologici, includendo esplicitamente l’uso di sistemi di Ia.
Sul piano tecnico e normativo, si raccomanda l’introduzione di standard minimi di qualità per i sistemi utilizzati, con certificazioni obbligatorie e monitoraggi periodici per garantirne la conformità ai principi di accuratezza, imparzialità e protezione dei dati. Sebbene queste misure rafforzino la trasparenza e la qualità del lavoro professionale, comporteranno anche costi e impegni aggiuntivi per i professionisti.
Ruolo del Ministero della Giustizia nell’utilizzo dell’Ia negli uffici giudiziari
La Commissione ha proposto di affidare al Ministero della Giustizia la supervisione sull’utilizzo dell’Ia negli uffici giudiziari. Questo ruolo prevede:
la verifica del rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e affidabilità;
l’identificazione e la gestione di criticità come le distorsioni degli algoritmi o rischi per l’autonomia decisionale dei giudici.
Ogni decisione sull’adozione di sistemi di Ia dovrà essere sottoposta al parere obbligatorio del Csm, per tutelare l’indipendenza della magistratura. Parallelamente, le associazioni forensi saranno coinvolte per garantire che l’Ia non comprometta i diritti degli avvocati, il principio del contraddittorio e il diritto alla difesa. Queste associazioni contribuiranno a definire linee guida per un utilizzo etico e trasparente dell’Ia.
Implicazioni pratiche per il sistema giudiziario
L’Ia potrà essere utilizzata per supportare i giudici in attività come l’analisi di precedenti giurisprudenziali o la redazione di documenti standard. Tuttavia, non potrà mai sostituirsi al giudice nelle decisioni, garantendo sempre la possibilità di comprendere e, se necessario, contestare i contributi forniti dall’Ia.
La vigilanza ministeriale, il parere del Csm e il coinvolgimento delle associazioni forensi mirano a preservare il diritto a un processo equo, riducendo al minimo i rischi connessi agli errori algoritmici. La Commissione ha suggerito che il Ministero della Giustizia promuova programmi di formazione sull’uso consapevole dell’Ia e attui audit regolari per verificarne la conformità alle norme etiche e tecniche.
Le osservazioni della Commissione Giustizia rappresentano un’importante integrazione al disegno di legge, indicando la strada per un utilizzo responsabile e bilanciato dell’Ia. Questa impostazione mira a garantire che l’innovazione tecnologica non comprometta i diritti fondamentali, ma li rafforzi, promuovendo al contempo trasparenza e responsabilità in ambiti cruciali come la giustizia e le professioni intellettuali.
di Giovanni Gagliani Caputo