venerdì 29 novembre 2024
Secondo Tommaso Foti, “la caduta del Governo è un sogno che la sinistra coltiva inutilmente”. Lo afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera in un’intervista al Corriere della Sera. “Staremo a vedere quando la questione si presenterà in modo plastico. Con gli immigrati dobbiamo farci i conti. Abbiamo sentito i numeri che ha fornito il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi”, rimarca Foti, commentando le divergenze col vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani sullo Ius scholae. “Le distanze all’interno della maggioranza sono diventate un tema di primo piano dopo la bocciatura del canone Rai in Senato. Tuttavia, assicura Foti, le divergenze “è normale che ci siano nei gruppi parlamentari sugli emendamenti”. Per il numero uno dei deputati di Fdi, “l’importante è vedere come vanno a finire le votazioni sui provvedimenti. Lo abbiamo già visto sul terzo mandato per i governatori”, quando alla fine “la maggioranza ha votato compatta sul provvedimento nonostante le divergenze sugli emendamenti”. Foti sottolinea che “il Governo di Giorgia Meloni è il settimo Governo più longevo di questo Paese” e “ovviamente” arriverà a fine legislatura.
Dal canto suo, Antonio Tajani, invoca un continuo confronto tra leader per evitare incomprensioni. “Sì, credo sia importante vedersi il più possibile, dovremmo ritagliarci più tempo per confrontarci, per parlare, fare delle scelte comuni. Perché a volte possono esserci delle piccole incomprensioni proprio perché non riusciamo a parlare a lungo”. Lo sostiene il leader forzista in un’intervista a Libero, rispondendo alla domanda se a suo avviso siano necessari più momenti di dialogo tra i leader della maggioranza. Il clima “è più che positivo”, dice. “Non si illuda la sinistra che per un emendamento che non abbiamo votato ci siano problemi nella maggioranza”, aggiunge. “Nessun problema personale” con Matteo Salvini. “Non c’è e non voglio fare nessuna guerra, credo in questa coalizione e dobbiamo rinforzarla”, afferma. Parlando degli obiettivi di governo, Tajani osservato: “Puntiamo sulla riduzione dell’Irpef, bisognerebbe continuare anche sulla Flat Tax e lavorare sull’innalzamento delle pensioni minime. Si deve intervenire sull’Iva nel terzo settore e sulla sanità per ridurre le liste d’attesa. E poi l’altro punto al quale tengo in maniera particolare è il sostegno all’industria, benissimo ha fatto il governo a tagliare il cuneo, ma bisogna anche detassare i guadagni che poi vengono reinvestiti”. Ci sono i margini per fare tutto questo? “Cominciamo a lavorarci, quello che non si può fare adesso, si farà l’anno prossimo”. Spazio anche agli esteri. Con Donald Trump “mi auguro che non cambi assolutamente nulla. Noi siamo alleati storici degli Stati Uniti”, ha sottolineato il ministro. A Washington “ci andrò il prima possibile, anche per parlare dei dazi”, assicura il vicepremier.
di Manlio Fusani