martedì 26 novembre 2024
Lo scontro continua. All’indomani dell’Assemblea costituente del Movimento 5 stelle Beppe Grillo boicotta Giuseppe Conte e riapre la contesa. Arriva la mossa finale, a lungo meditata, del garante. Le consultazioni che hanno cancellato i suoi poteri si ripeteranno. La ripetizione del voto per le modifiche dello statuto dovrebbe svolgersi dal 5 all’8 dicembre. Il fu avvocato del popolo accetta la sfida. “Ho rinunciato a capire perché Grillo stia cancellando la sua storia e stia schiaffeggiando così palesemente tutti gli iscritti e tutto ciò per cui si è battuto in tanti anni”. Lo spiega il presidente del M5s in un’intervista al Corriere della Sera, dove commenta la richiesta del fondatore del Movimento di ripetere il voto sulle modifiche statutarie. “È una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto e che, peraltro, la maggioranza ha già bocciato proprio nell’ultima votazione. Potremmo affidarci pure noi ai cavilli giuridici e avviare un contenzioso per contestare questa arbitraria ripetizione del voto, ma preferisco avviare da subito i passi necessari per richiamare la nostra comunità al voto sulla rete e rimettere di nuovo a loro la libera espressione del voto democratico”. Conte non teme divisioni. “Abbiamo una comunità matura e unita, desiderosa di partecipare e contare, non vedo scissioni all’orizzonte”, dice. Per quanto riguarda invece una possibile disputa sul simbolo, quello “è del M5s, non appartiene né a me né a Grillo”, precisa Conte secondo cui “non c’è mai stato lo scontro Conte-Grillo perché io non ho mai raccolto le sue provocazioni. Semmai lo scontro è quello di Grillo contro la sua comunità”. In un’intervista al Fatto Quotidiano l’ex premier spiega come “la nostra comunità ha dimostrato di avere grande voglia di partecipare e di decidere. Saprà tornare a esprimersi, rispondendo a maggioranza a chi si appiglia a dei cavilli giuridici”. Quello di Grillo “è di fatto un tentativo di sabotaggio del processo costituente. L’ennesima entrata a gamba tesa da parte sua, dopo che aveva cercato di impedire lo svolgimento di questo grande esperimento di partecipazione”, conclude spiegando che per le nuove votazioni ci vorranno pochi giorni. “Così lui rinnega la sua stessa storia e quella del Movimento, che ha fatto della partecipazione democratica un suo valore fondante”.
Ai microfoni del programma Il rosso e il nero, su Radio Uno, Conte attacca ancora. “Il simbolo appartiene al M5s, non è di Grillo e nemmeno di Conte. Grillo è obbligato anche contrattualmente a non contestarlo. Non può rivendicarlo perché non gli appartiene”. Poi analizza la posizione dei più noti aficionados grillini. “Alessandro Di Battista è uscito da tempo, lo stimo, mi fa piacere mantenere uno scambio culturale. Virginia Raggi e Danilo Toninelli sono nel M5s, sono parte del Movimento. Questo Movimento è maturo, ha una grandissima vocazione democratica, è la casa anche di chi ha un’opinione diversa. Il discrimine non è chi è dissenziente, ma fra chi ha un atteggiamento costruttivo e chi distruttivo. Non abbiamo bisogno di distruttori all’interno, che boicottano, come alcuni seguaci di Grillo, che stanno boicottando e invitando al non voto. È la contraddizione massima del M5s”. L’ex premier parla anche dei rapporti con il Partito democratico. “Non saremo la costola del Pd o un cespuglio del Pd, siamo cose diverse, il Pd nel corso dei decenni è diventato molto legato al settore dell’establishment, ovunque ti muovi, nei provveditorati, Asl, nel sistema radiotelevisivo ha riferimenti stabili. Non vogliamo scimmiottare il Pd, noi restiamo un movimento di opinione”. Col Pd “possiamo fare accordi sulla base di un programma preciso, non c’è nulla di precostituito. L’alleanza può essere per noi un fine per cambiare il Paese, ma se non ci sono condizioni o garanzie, un’alleanza fine a se stessa non ci interessa, non ci interessa vincere se non sappiamo per fare cosa”.
di Duilio Vivanti