venerdì 15 novembre 2024
Sul sito del Movimento 5 stelle è stato pubblicato il documento della discordia. Il quesito anti-Beppe Grillo è servito. È inserito in una serie di domande che saranno sottoposte al voto dell’Assemblea costituente, dal 21 al 24 novembre. Dodici sezioni, con diversi quesiti per ogni tema emerso nel dibattito dei gruppi di lavoro e già riassunti in un report: dalla modifica del tetto dei due mandati alla collocazione nell’arco parlamentare, fino al tema delle alleanze e alla modifica del simbolo. In alto, le proposte sulle modifiche relative ai ruoli del presidente e del garante. Sulla carica ricoperta da Beppe Grillo, al punto 3, l’opzione A recita: “Eliminare il ruolo del garante”. Nell’opzione C, “in caso di mantenimento del ruolo del garante”, sono elencate diverse proposte tra cui gli iscritti potranno scegliere e che prevedono tutte una modifica del ruolo: si va dalla durata di 4 anni per la carica, fino alla trasformazione della figura in “ruolo esclusivamente onorifico”. Il punto 4 resta sui poteri di Grillo e chiede: “Sei d’accordo a semplificare la procedura di modifica dello Statuto eliminando la facoltà del garante di chiedere la ripetizione della votazione?”.
Per quanto riguarda la modifica del simbolo, al punto 7, si chiede agli iscritti se siano d’accordo sul superamento della concertazione tra garante e presidente. Nella proposta di revisione dello Statuto avanzata agli iscritti, il consiglio nazionale delibererebbe la modifica del contrassegno “su proposta del presidente o del garante”. L’uno o l’altro, dunque. Dai quesiti che richiedono il quorum della maggioranza assoluta degli iscritti, si passa a quelli senza quorum. Al punto 9, si chiede agli iscritti se intendano modificare o meno il limite dei due mandati. Tra le opzioni tra cui scegliere in caso di modifica, l’estensione del tetto a tre mandati e la deroga per i presidenti di Regione o sindaci. Per il posizionamento nell’arco parlamentare due opzioni: dichiararsi forza “progressista”, con diverse opzioni e sfumature interne che vanno dai “progressisti indipendenti” alla dicitura “forza di sinistra”; oppure “non dichiarare alcun posizionamento, ritenuto riduzionista, e mantenere la storica distanza dalla destra e dalla sinistra”. All’ultimo punto, il 12, il tema della alleanze, con una proposta binaria: vietare ogni forma di alleanza oppure condizionare le alleanze a vari fattori tra cui optare, dalla condivisione di un accordo programmatico alla elaborazione di un documento dei valori pentastellati “non negoziabili da far sottoscrivere alle forze politiche che intendano allearsi”.
di Duilio Vivanti