mercoledì 13 novembre 2024
La Chiesa del passato non dice più nulla, è tempo di una Chiesa giovane.
(Da un formatore, direttore di un Ufficio catechistico diocesano)
Il Tribunale di Roma sospende l’elezione di Antonio Seminario a Gran Maestro del Grande oriente d’Italia. L’interessato commenta che si opporrà alla decisione del tribunale. (Il ricorso alla magistratura nasce dal contrastato esito delle votazioni per il rinnovo del Gran Maestro dove la commissione elettorale annullando 139 schede al primo classificato, per 26 voti, ha reso possibile la proclamazione del secondo). Un’affermazione e una vicenda apparentemente lontane, di fatto, ulteriori segnali di tramonti in un’Europa che su questi cammini si avvia sempre più verso un’irrilevante secondarietà planetaria. Vi è comunanza su un’interiore disordine di due istituzioni, una bussola ad ampio spettro quale la Chiesa bimillenaria, l’altra la Massoneria, tricentenario Ordine con origini in storiche discendenze come il Cristianesimo, le Corporazioni muratorie del Medioevo, i Maestri comacini, i Rosa-Croce. Del resto, venature tra massoneria e religioni, non solo misteriche, dell’antichità sono certezze e deduzioni storiche. Pensiamo anche ai riferimenti Biblici cristiani-ebraici da cui l’ispirazione massonica ha assorbito idealità e simboli, in effetti, un rapporto non dicotomico sussiste tra religione e massoneria con logge riferentesi a visioni cristiane.
Nel 1717, quattro logge londinesi si costituiscono come Grand Lodge e un pastore protestante, James Anderson, stende le Costituzioni per i Liberi Muratori, pubblicate nel 1723, in cui i rudimenti massonici avvertono una fondamentale flessibilità per un generico deismo. Con altrettanta superficialità, l’indicazione che nell’Osservanza non erano da accettare gli atei stupidi e i libertini irreligiosi. Ma trascorso un quindicennio nel 1738, il Pontefice Clemente XII con Bolla Pontificia condanna la Massoneria e ne scomunica gli aderenti. Al riguardo, non possiamo non tratteggiare la figura di Joseph de Maistre, intellettuale, tra i più autorevoli, della reazione legittimista alla rivoluzione dell’89. Fervido cattolico nonostante la bolla papale, autorevolmente inserito, verso il finire del XVIII secolo, nel mondo massonico, nello stesso tempo fautore del tradizionalismo cattolico, sollecita, con modesto risultato, una ripresa d’interesse per il Vangelo e la sua comprensione.
Con l’espandersi del movimento in Europa, si avvertiva un’esigenza di scelta in merito all’indirizzo da privilegiare, tra il perseguire ideali ritenuti universali per l’Umanità o operare nel tessuto sociale al fine di contribuire a realizzare necessari mutamenti. L’intreccio, poi, tra illuministi e illuminati, Ordine fondato nel 1776 da Adam Weishaupt, professore di diritto canonico, studi dai Gesuiti, soppressi nel 1773 da Clemente XIV, e determinato materialista procurò la necessita di riassettare l’Ordine. Gli illuminati, infatti, intendendo ridare e assicurare all’uomo le sue libertà naturali, finirono per essere una congregazione rivoluzionaria e anticlericale che prevedeva l’arruolamento segreto e altre segretezze, fu poi sciolta nel 1785.
Tornando all’oggi, si avverte nella massoneria la netta distanza tra la sua tradizione e la contemporaneità, tra il senso del sacro, che permeava quegli incontri, e la loro riduzione al complesso di ciò che non è da pensarsi. Quindi, ci si contende fino all’ultima scheda l’elezione per il Gran Maestro che percepisce un emolumento annuo di 150mila euro e che deve badare ad un patrimonio immobiliare del valore di circa 240 milioni di euro. Inchieste giudiziarie sono entrate nel corpo stesso dell’obbedienza anche per il legame tra alcune logge e crimine organizzato, situazione oggetto della stessa campagna per l’elezione del Gran Maestro. L’espulsione, poi, di fratelli, non compatibili con il nuovo vertice, acuisce una sostanziale identificazione con metodo e prassi della lotta politica. Questa la condizione per i circa 23mila fratelli aderenti al GOI, dove non si è colto l’avvio di riflessioni autocritiche anche sull’ingresso di una Giustizia laica in un organismo capace di autonomia, riconosciuto come santuario di buoni costumi e scuola di saggezza ma oggi, forse, del tutto inaridita.
In un antico documento delle corporazioni dei costruttori si ritrova: “Come la storia del mondo, la storia della Massoneria riposa sopra una tradizione”. Tradizione del tutta smarrita nella gran parte del mondo massonico italiano. Già, la tradizione, da non confondere con tradizionale aggettivo qualificativo, da tradere cioè trans-dare, rimettere a qualcuno, che cosa? Il passato? No! Riflessioni e accostamenti su di esso, riti e liturgie? Per certi aspetti anche, ma essenzialmente è il rapporto dell’umano con la trascendenza. La ricerca e il mantenimento di questa particolare osmosi, in effetti è il nocciolo della speculazione teologica e il substrato delle religioni e di una convinta e consapevole religiosità.
E la Chiesa di Roma? Specialmente quella attiva sul versante occidentale in particolare europeo, per sedici secoli fulcro del Cristianesimo, è adagiata su una partecipazione folcloristica legata ad una devozione da convenzione sociale più che a una religiosità sacrale, tanto invisa a Bergoglio che la considera una sorta di culto esteriore. Certo, se siamo innanzi ad una pars destruens di questo pontificato, non c’è più vita per la tradizione che, evidentemente a parere del clero bergogliano, non ha più nulla da trasmettere, visto che è giunto il tempo per un’altra Chiesa. Non è nostro compito, non è nostra capacità, né nostra volontà trattare degli aspetti teologici ma, considerato che tanto si esalta il nuovo corso, soffermiamoci a guardarlo da vicino.
Il pontificato, esprimendo irrilevanze, partorite da un confuso nuovismo, non avverte, o non gli importa, l’impoverimento della cristianità in occidente. Bergoglio afferma che: “La Chiesa è donna. Se noi non sappiamo capire cos'è una donna, cos'è la teologia di una donna, mai capiremo cosa è la Chiesa”. Uno dei grandi peccati che abbiamo è maschilizzare la Chiesa, il compito è smaschilizzarla. In molti vorremmo comprendere in cosa consiste la teologia delle donne, possiamo anche non farcene un cruccio, su questo cammino, il suo successore potrebbe insegnarci, in sintonia con il modernismo, che la Chiesa è trans, e così nell’avvenire dei secoli. Forse anche i suoi confratelli gesuiti hanno qualche difficoltà con il nuovo corso considerando che, come altri Ordini, subiscono un costante assottigliamento delle risorse, nel gennaio 2021 i gesuiti erano 14.818 nello stesso periodo del 2022 ridotti a 14.439.
La situazione della cristianità in Europa è andata assumendo criticità impensabili solo alcuni decenni or sono, pensiamo alla Germania, con il suo clero capofila del modernismo più avanzato, e le sue 600 chiese chiuse nell’ultimo ventennio con una perdita media di 28 edifici all’anno, Un tedesco su due dichiara di non appartenere a nessun credo cristiano. Nell'arcidiocesi di Amburgo, tra le più interessate al problema, ad Essen, in vista della chiusura, si è organizzato perfino un pigiama party per giovani e bambini. In Gran Bretagna, dove solo il 6 per cento è praticante, 2000 chiese dismesse in un decennio, mentre si moltiplicano luoghi di culto per immigrati. In Francia, nel primo biennio del decennio, il ministro della cultura propose di dismettere e abbattere le chiese del XVIII Secolo, di proprietà pubblica, a dimostrazione della considerazione e del rispetto per la religiosità. In Belgio, nell’ultimo ventennio, nella regione di Bruxelles sono state dismesse una ventina di chiese su 110. In Spagna, dove il primo ministro Zapatero definì la Chiesa una reliquia ideologica, qualche anno addietro, il Centro d’investigazione Sociologica riportò che in Spagna ci sono più atei che cattolici praticanti. Un Paese, nei secoli riferimento del Cristianesimo, in pochi decenni completamente scristianizzato, dove la metà dei bambini non viene battezzata e sono di moda i battesimi laici, l’80 per cento dei matrimoni sono con rito civile e il 50 per cento dei giovani si dichiara non cattolico, i seminaristi ridotti del 30 per cento.
El Pais ha riportato un sondaggio dove la Spagna è al sedicesimo posto tra le nazioni meno religiose del mondo, terzo in Europa dopo Norvegia e Belgio. In Canada si vendono chiese da qualche decennio trasformate in cento usi, ultimamente le vendite avvengono verso altre religioni in particolare quella islamica. È superfluo continuare, la secolarizzazione è massiccia, nell’Occidente cristiano, sostanzialmente, siamo ad un post-cristianesimo in cui Roma, occupata nella sociologia della fede e a livelli inferiori da uno spinto carrierismo clericale, non avverte di non avere neppure troppi contrasti perché le scelte sono l’abbandono e altri cammini.
Roma non avverte la similitudine con la fine dell’impero romano e del paganesimo, ma oggi siamo al tramonto parallelo della cristianità e dell’europeismo. Ne è passata di acqua da quel Medioevo in cui i monasteri cristiani elargivano sapienza ed istruzione, cultura e buon senso, rispetto alla confusione della modernità.
Ci sarebbe, allora, da chiedersi se l’avvento del post cristianesimo sia frutto di quella Chiesa o di questa giovane, sarà il prossimo futuro ad indicarcelo. Una certezza c’è, la Chiesa di Roma e la Massoneria, ambedue sofferenti, in comune hanno la storia della civiltà europea.
(*) Direttore Società Libera
di Vincenzo Olita (*)