mercoledì 23 ottobre 2024
Il testo della Manovra 2025 è arrivato alla Camera dei deputati dopo che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha autorizzato la presentazione in Parlamento del disegno di Legge di Bilancio. Il testo contiene in tutto 144 articoli che toccano svariati punti: dal cuneo fiscale alle pensioni, dal turismo alla crisi idrica, dalle imprese alla scuola fino alle detrazioni fiscali.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, si è detto fiducioso di riuscire a concludere il lavoro sia alla Camera che al Senato prima di Natale: “Cercheremo di organizzare il lavoro nelle commissioni in modo ordinato. Chiederemo alla maggioranza di non presentare troppi emendamenti, ci si può concentrare sulle cose più importanti e urgenti”.
Di seguito i punti salienti del testo.
Pensioni minime: per rispondere all’andamento dell’inflazione la pensione minima sale a 617,89 euro (circa 3 euro in più). La perequazione è inferiore al 2,7 per cento nel 2024 e sarà del 2,2 per cento per il 2025 rispetto al trattamento minimo prima della maggiorazione (598,61 euro) e dell’1 per cento dell’inflazione del 2024.
Detrazioni fiscali:il riordino delle detrazioni fiscali prevede un primo assaggio di quoziente familiare per i nuclei con reddito sopra i 75mila euro. Come si legge nella norma, fermi restando gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa, per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75mila euro gli oneri e le spese per i quali è prevista una detrazione dall’imposta lorda sono ammessi in detrazione fino a un ammontare calcolato moltiplicando l’importo base determinato in corrispondenza del numero di figli. L’importo base è pari a 14mila euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75mila euro; 8mila euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100mila euro.
Misure per la famiglia:previsto il bonus bebè per i prossimi due anni al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno. Per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2025 è riconosciuto un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione per le famiglie con Isee non superiore a 40mila euro annui. Il costo della misura è di 330 milioni di euro per l’anno 2025 e 360 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026. Inoltre il bonus mamme lavoratrici con almeno due figli è esteso anche alle autonome. L’esonero contributivo spetta a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore all’importo di 40mila euro su base annua.
Rafforzamento del bonus asili nido: è previsto un incremento della spesa di 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2025 e l’esclusione del computo dell’Assegno unico per la richiesta del bonus. Inoltre le misure di supporto al pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido vengono estese alle famiglie con un solo figlio.
Retribuzione fino a tre mesi di congedo parentale pari all’80 per cento: viene esteso di un mese la possibilità di congedo fino al sesto anno di vita del bambino.
Sanità: sono previsti +1,3 miliardi nel 2025. “Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è incrementato di 1.302 milioni di euro per l’anno 2025, 5.078 milioni di euro per l’anno 2026, 5.780 milioni di euro per l’anno 2027, 6.663 milioni di euro per l’anno 2028, 7.725 milioni di euro per l’anno 2029 e 8.898 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2030. Una quota delle risorse incrementali, pari a 883 milioni di euro per l’anno 2028, 1.945 milioni di euro per l’anno 2029 e 3.117 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2030 − si legge nel testo bollinato − è accantonata in vista dei rinnovi contrattuali relativi al periodo 2028-2030”.
Tassa Bitcoin: verrà attuata una stretta fiscale sulle operazioni in criptovalute come il Bitcoin applicando l’imposta sostitutiva con l’aliquota del 42 per cento. Decade inoltre il tetto dei ricavi per le imprese passibili di imposta, ovvero i soggetti esercenti attività d’impresa che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali nel territorio dello Stato.
Rinnovo contratti Pa: saranno stanziati 10,85 miliardi in tre anni per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. “Per il triennio 2025-2027 gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale in applicazione dell’articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico sono complessivamente determinati in 1.755 milioni di euro per l’anno 2025, 3.550 milioni di euro per l’anno 2026 e 5.550 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027”.
di Redazione