Conti spiati, Zaia: “Tutelare dati sensibili fino in fondo”

mercoledì 16 ottobre 2024


Luca Zaia è una delle seimila persone che ha visto il proprio conto corrente violato. “Sono con la stessa banca da quando avevo 18 anni, per me è come essere a casa. Anche per questo fa male”. È quanto afferma il presidente della Regione Veneto, in un’intervista al Corriere della Sera. Per Zaia, “se da un lato ormai è successo, dall’altro è doveroso fare una verifica, non liquidare la cosa con una pacca sulla spalla. Vorrei sapere se si tratta di voyerismo, di qualcuno che guarda dal buco della serratura gli affari altrui o se parliamo di qualcosa di più strutturale e delinquenziale”. Crede all’ipotesi di dossieraggio? “Dico che questo Paese non manca mai di stupirci, qualche dubbio ce l’ho”, risponde Zaia. E comunque, la questione è più ampia”. Per il presidente del Veneto, “qui si apre uno scenario nuovo: siamo in un Paese in cui si invoca la privacy a ogni piè sospinto e poi un bancario pigia un pulsante ed entra in migliaia di conti correnti”, prosegue. Ora, di persone sotto i riflettori siamo solo una decina ma non è questione di vip o persone comuni, è una questione di privacy. Dobbiamo decidere se è un feticcio o una cosa seria. I dati sensibili vanno tutelati fino in fondo”.

Intanto, Zaia commenta la Legge di Bilancio varata dall’Esecutivo.  “Una prima valutazione della Manovra finanziaria del Governo – afferma – è certamente positiva. Si va nel senso giusto, a cominciare dall’aumento della dotazione per la sanità, e per un certo rigore nella destinazione di spesa che serve come l’aria. La sanità in particolare – aggiunge Zaia – deve poter invertire il trend che vede sempre meno giovani attratti dalla professione, con i concorsi di specialità che non riescono a coprire i posti messi a disposizione, come nel recentissimo caso del concorso regionale di Padova per la Medicina di base, dove sono rimasti scoperti 100 posti su 248. Leggo che i fondi in più dovrebbero servire per un nuovo Piano di assunzione di medici e infermieri e garantire un aumento delle retribuzioni, anche con l’introduzione di una Flat tax sulle indennità. Basterà? Non lo so, ma è sicuramente un significativo passo avanti, così come, notizia di oggi, lo è lo stop dei test per l’accesso a medicina presentato oggi in Senato”.  Secondo il governatore, “il lavoro per rilanciare il settore che sta più a cuore ai cittadini deve continuare senza sosta, ad esempio individuando modalità operative per difendere i nostri sanitari dalle sempre più frequenti aggressioni e valutando attentamente le caratteristiche delle richieste di risarcimento, un’altra realtà che allontana i giovani dalla professione. Nel corso del tempo ci sarà anche da valutare come sostenere l’ingresso nel sistema delle alte tecnologie e dell’informatica. In Veneto vi dedichiamo da anni 70 milioni l’anno, reperiti dal bilancio regionale, e sono soldi che garantiscono un ritorno straordinario in qualità delle diagnosi e delle cure”.


di Manlio Fusani