Ritorsione cinese contro le lontane origini dell’integrazione europea

venerdì 11 ottobre 2024


I comunisti cinesi, i quali, lo ricordiamo per onestà storica, governano come occupanti il continente cinese, strappato alla Repubblica di Cina rifugiata a Taiwan. Hanno cominciato le ritorsioni contro eventuali dazi all’importazione di automobili elettriche da loro fabbricate, sottocosto poiché ampiamente sovvenzionate nella produzione, imponendo forti dazi doganali all’importazione di acqueviti europee, soprattutto di Cognac francese. Ancora una volta, la misura del regime colpisce per primi i disgraziati suoi sudditi, i quali, se vorranno avere la gola meno arsa, dovranno pagare di più. Comunque, la misura colpisce un bene all’origine, più di quanto si creda, del processo d’integrazione in Europa. Al principio, infatti, il Verbo fu Jean Monnet. Egli nacque proprio nel Cognac, figlio di una famiglia che quale aveva commerciato nei secoli innanzi quel nettare, per poi passare a esserne produttrice. Finiti gli studi, il rampollo fu mandato all’estero, per farsi le ossa conoscendo i mercati. Sul più bello, scoppiò la Grande guerra (1914-18), ed egli, ormai svezzato alle dinamiche mercantili, si accorse che le potenze dell’Intesa pagavano carissimo il materiale bellico, e gli altri approvvigionamenti necessari per la guerra, in quanto si facevano concorrenza sul mercato internazionale per gli acquisti.

Allora contattò, per tramite delle influenze di cui godette la sua famiglia, il Governo francese, che a sua volta coinvolse gli altri alleati, e si generarono dei “pool” integrati per gli acquisti e la distribuzione. Si risparmiarono molti quattrini. Dopo la vittoria, i nazionalismi, importanti in quella fase, imposero di sciogliere quelle strutture. Quando, poi, la Germania, sotto il Governo nazionalsocialista, attaccò la Francia, Jean Monnet strinse un accordo con la Gran Bretagna per acquisti integrati comuni. Però le cose precipitarono, l’Assemblea nazionale votò come capo del governo il maresciallo Philippe Pétain, eroe della Prima guerra mondiale, che trattò l’armistizio con i tedeschi, arrivati a Parigi. Jean Monnet, che si trovava a Londra, si dimise da rappresentante del Governo francese mettendosi a disposizione di quello britannico. Riuscì a ottenere la voltura dei contratti destinati alla Francia a favore di importazioni, soprattutto di velivoli aerei, dagli Stati Uniti d’America.

Così, tra l’altro, aiutò Franklin Delano Roosevelt, 32° presidente statunitense, ad iniziare a erodere la corazza isolazionista e preparare la discesa in guerra contro le potenze dell’Asse. A vittoria alleata raggiunta, fu sempre Jean Monnet a individuare la fonte delle ultime guerre europee nelle opposte pretese francesi e tedesche sul bacino carbosiderurgico della Ruhr e a concepire la costruzione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio, retto da un’alta autorità, controllata da un Consiglio di ministri degli Stati membri e che coinvolgesse i cittadini, rappresentanti in un Assemblea parlamentare. L’alta autorità è la nonna della Commissione di Ursula von der Leyen, il Consiglio di ministri è sempre quello, che assume il nome di Consiglio europeo quando riunisce i capi di Stato e di Governo degli Stati membri, molto cresciuti di numero, da 6 a 27; le competenze si sono dilatate con l’istituzione delle Comunità europee nel 1957 e modifiche successive, ma l’origine di tutto è lì, Jean Monnet, produttore di Cognac! Cin cin!


di Riccardo Scarpa