venerdì 11 ottobre 2024
Maurizio Gasparri non vuole sentire parlare di tasse. “Nessun aumento generalizzato degli estimi catastali. Smentisco – sottolinea – ogni ricostruzione in questo senso, ma Forza Italia vigila su questi temi da sempre e continuerà a farlo”. Lo spiega in un’intervista al QN il senatore e capogruppo forzista, parlando del tema della casa, in manovra. “Giancarlo Giorgetti ha parlato di due tipologie, le case fantasma e quelle che hanno avuto una ristrutturazione. Nel caso delle case fantasma, queste sono come gli evasori fiscali e dunque è giusto cercarle – prosegue – per quanto riguarda, invece, quelle ristrutturate, è chiaro anche qui che la casa ha un valore diverso e ci sono già delle regole precise sul tema. Questo ha detto Giorgetti: no alla revisione degli estimi per tutti, anche se l’Europa lo vuole, e individuiamo le case fantasma. Tutto qui”. C’è poi il tema delle banche e del sacrificio che potrebbe essere loro richiesto. “Le banche – aggiunge – hanno delle addizionali Ires superiori alle altre imprese, dunque già pagano di più delle altre imprese. Noi riteniamo che sia più utile favorire la discesa del costo del denaro e un accesso al credito meno oneroso piuttosto che mettere una tassa che poi si riverbera sui risparmiatori. Dopodiché le banche, proprio mettendosi a disposizione per trovare una soluzione, hanno incaricato l’Abi di incontrare il Mef per studiare delle forme possibili di sostegno”. Dunque la coalizione non traballa in vista della Manovra. “La coalizione regge, anche se ci saranno senz’altro le fisiologiche frizioni di sempre”, conclude.
Gasparri dice la sua anche sulla vicenda dei conti spiati. “Non basta il licenziamento di chi ha fatto tutti quegli accessi. Banca Intesa non se la caverà così. Il vertice di Banca Intesa – dichiara – deve spiegare questa vergogna. Quella banca ne deve rispondere. È una vergogna”. Lo afferma il senatore forzista ai microfoni di Agorà, su Rai 3. “Da componente della Commissione Antimafia – prosegue – mi sto occupando, in particolar modo, del caso Striano. Federico Cafiero De Raho, già procuratore nazionale dell’Antimafia, finito in Parlamento nelle file della sinistra, ora fa il vicepresidente dell’Antimafia. De Raho dovrebbe quindi controllare sé stesso? Numerosi generali della Guardia di Finanza e lo stesso De Raho hanno redatto note elogiative a Striano. Qualcuno ci deve spiegare perché Striano prendeva dieci in pagella. E tutto ciò avviene prevalentemente al danno del centrodestra. Sulla Banca faremo chiarezza, mentre la vicenda Striano è chiarissima. Maria Elisabetta Casellati, mai indagata nemmeno per una multa per divieto di sosta, appena diventa votabile per capo dello Stato subisce accessi illegali. Ci sono, quindi, delle simultaneità giornalistiche per cui, alla Procura Antimafia, Striano ha lavorato in chiara connessione con gli organi di stampa per denigrare gli avversari politici”.
di Manlio Fusani