martedì 8 ottobre 2024
Ancora una fumata nera. È l’ottava in 11 mesi. Il Parlamento, riunito in seduta comune, non è riuscito a eleggere il giudice costituzionale. La maggioranza puntava su Francesco Saverio Marini ma, senza accordo con l’opposizione, non era certa di ottenere i tre quinti dei voti degli aventi diritto. Questo scrutinio avrebbe richiesto 363 voti per eleggere il giudice. Quindi la maggioranza ha optato ancora per la scheda bianca. Il centrosinistra – dal Pd a +Europa, passando per M5s, Italia viva e Azione – non ha partecipato al voto. È andato in scena un duro scambio di accuse tra i due fronti. La maggioranza sostiene che le opposizioni facciano solo “propaganda”. La replica la segretaria del Pd Elly Schlein è altrettanto caustica: “Fin qui si sono rifiutati di dialogare su una delle massime garanzie costituzionali. Sono loro a fare l’Aventino. Li abbiamo fermati, ora speriamo nel dialogo”. A dicembre scadranno i mandati di altri tre giudici costituzionali di nomina parlamentare: il presidente Augusto Barbera e i vicepresidenti Franco Modugno e Giulio Prosperetti.
Oggi Giovanni Donzelli, responsabile nazionale di Fratelli d’Italia, è stato intervistato dal Corriere della Sera in merito all’elezione del giudice della Corte costituzionale mancante. “Sulla Rai – ha detto – abbiamo sempre fatto aperture, loro si sono arroccati. Siamo disponibili anche su questa elezione, ma non possiamo farci dire da loro chi dobbiamo scegliere noi. La maggioranza avrà o no il diritto di essere maggioranza, e di dare la propria indicazione?”. Donzelli si rivolge all’opposizione: “Si sono lamentati perché non eleggevano i giudici, ora abbiamo detto che si deve votare e loro fanno l’Aventino? Io credo che certi tentativi aventiniani siano più atti a nascondere divisioni interne all’opposizione che contrarietà alla maggioranza. Sono divisi su tutto: loro, non noi”.
Donzelli stigmatizza anche i “tentativi di guardare dal buco della serratura, per scovare qualcosa che non va: ora addirittura le chat dei parlamentari, suvvia. Noi stiamo cambiando l’Italia, e lo facciamo seriamente. Trovino motivi seri per attaccarci, se ne hanno. Ma non ne hanno”. Per quanto riguarda la discussione tra i partiti di maggioranza sulla legge sulla cittadinanza, il dirigente di FdI spiega: “Io personalmente non credo sia una priorità. L’Italia è una della nazioni che offre maggiori possibilità di ottenere nuove cittadinanze, lo dicono i numeri. Non c’è un’emergenza. Anzi, credo che anche una proposta di buonsenso possa sembrare ora un incentivo a partenze irregolari, mentre noi siamo focalizzati nella lotta agli schiavisti, gli scafisti che portano clandestini disperati e irregolari qui”.
di Michele Perseni