Commemorazioni del 7 ottobre, le parole di Meloni

lunedì 7 ottobre 2024


All’ex ghetto di Roma, in uno stato di massima sicurezza, si stanno svolgendo le commemorazioni a un anno dall’attacco di Hamas contro lo Stato ebraico. Una delle pagine più drammatiche della storia del popolo israeliano si è consumata esattamente un anno fa, e i maggiori esponenti delle Istituzioni italiane si sono stretti per ricordare una delle pagine più buie per gli ebrei dell’epoca recente. “Non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas. Abbiamo sempre negli occhi il massacro di migliaia di civili inermi, donne e bambini compresi, e il vilipendio dei loro corpi, mostrati al mondo senza alcuna pietà. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa. Ricordare e condannare con forza ciò che è successo un anno fa non è un mero rituale, ma il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente, perché la reticenza che sempre più spesso si incontra nel farlo tradisce un antisemitismo latente e dilagante che deve preoccupare tutti. E le manifestazioni pubbliche di questi ultimi giorni lo hanno, purtroppo, confermato”, ha esordito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle commemorazioni.

“In questa giornata, ribadiamo il legittimo diritto di Israele a difendersi e a vivere in sicurezza nei propri confini, ma anche la necessità che questo sia esercitato nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo, infatti, restare insensibili davanti all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e poi delle operazioni militari israeliane”, ha aggiunto la premier. È dovere di tutte le parti in causa di riportare il dialogo, lavorando per raggiungere una de-escalation. L’Italia, come presidente di turno del G7, continuerà a impegnarsi per il rilascio degli ostaggi israeliani e la stabilizzazione del conflitto in Libano. “Confermiamo il nostro sostegno a tutti gli sforzi di mediazione portati avanti, e il nostro impegno per lavorare ad una soluzione politica duratura, basata sulla prospettiva dei due Stati”, ha chiosato Meloni.

Poi è stato il turno del vicepremier, nonché titolare della Farnesina Antonio Tajani, che ha fermamente condannato il brutale attacco di Hamas che ha colpito centinaia di innocenti vittime israeliane. Ricordando che, molte di loro, sono ancora ostaggio del gruppo terroristico islamista. “È fondamentale raggiungere un immediato cessate il fuoco per permettere il rilascio degli ostaggi e anche per consentire l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza, obiettivi per il quale il governo italiano si è attivato sin dall’inizio della crisi. Si tratta di priorità per l’Italia e per il G7. A un anno di distanza, l’Italia si stringe ancora una volta attorno alle comunità ebraiche di tutto il mondo”, ha dichiarato il ministro degli Esteri.

Al vicepremier, si è aggiunto il presidente della Repubblica, che ha espresso una ferma condanna verso “il barbaro attacco condotto da Hamas contro inermi cittadini israeliani lo scorso 7 ottobre 2023. L’Italia sostiene in maniera convinta il diritto di Israele alla propria esistenza in pace e sicurezza e alla difesa dagli attacchi, nel rispetto del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario. È più che mai necessario giungere a un cessate il fuoco immediato per porre termine alla sequela di orrori che si sono susseguiti dal 7 ottobre dello scorso anno ad oggi e scongiurare l’allargamento del conflitto”, ha chiosato Sergio Mattarella.

Anche il Forum per le famiglie degli ostaggi ha partecipato alle commemorazioni al portico d’Ottavia. Le foto con i nomi dei rapiti, 101 palloncini gialli e luminosi e la scritta “Riportateli a casa, ora” sono apparsi all’ex ghetto di Roma alla vigilia del 7 ottobre. Grazie all’aiuto dell’Unione dei giovani ebrei di Italia. Davanti al Tempio maggiore, la Comunità ebraica si è riunita per ricordare il massacro perpetrato da Hamas e chiedere la libertà dei propri cari. Prima, l’istallazione luminosa, poi la lettura dei nomi e delle storie degli ostaggi. Alla manifestazione del Forum, ha presenziato anche l’associazione Donne vita libertà, con i dissidenti iraniani che hanno mostrato una bandiera del Paese barrata con una croce nera.


di Eugenio Vittorio