Rai, Bonelli: “Dal Pd parole inaccettabili, chiedano scusa”

lunedì 30 settembre 2024


“Il campo largo non esiste”. Lo ha detto Angelo Bonelli dopo le nomine del Cda della tivù pubblica. Un’affermazione che al Nazareno non hanno gradito affatto. Oggi, il portavoce di Europa Verde e deputato Avs, rincara la dose e attacca a testa bassa il Partito democratico, inaugurando una nuova fase di veti incrociati. “Non c’era nessun accordo e quello che ha detto il Pd è inaccettabile”. Così Bonelli, intervistato dal Corriere della Sera, in merito alla vicenda Rai. “Ci ha accusato di stare con i leghisti, con i fascisti. Ha usato un tono inaccettabile, ci ha dato dei traditori. Ci devono delle scuse” prosegue Bonelli. La riforma della Rai “è stata incardinata, il primo ottobre in commissione. Ma questa battaglia andava fatta prima, bisognava liberare la Rai dai partiti. Invece è stato proprio il centrosinistra a dare la possibilità al Governo di nominare l’ad della Rai. È stato Matteo Renzi a fare questo”. Per Bonelli, “il Pd deve chiarire che ruolo vuole dare a Renzi. I suoi punti – prosegue – sono incompatibili con i nostri”.

Sul fonte opposto del cosiddetto campo largo si trova Carlo Calenda. Abbandonate le velleità di costruzione di un centro liberaldemocratico, dopo i recenti e rumorosi addii, torna a strizzare l’occhio al Pd. Ovviamente, attaccando il Movimento 5 stelle e Avs. “La Rai dove Giuseppe Conte e Avs si fanno i fatti loro prova che il campo largo non esiste. È il luogo di tutto ciò che resta, dove si butta tutto ciò che non è governo. Gran fregatura, quella data da Avs e M5s a Elly Schlein.”. A dirlo al Foglio è proprio il leader di Azione. Per Calenda, “non è soltanto a sinistra il problema: nella coalizione governativa le posizioni sono talmente confusionarie che Giorgia Meloni non può intervenire su nulla, a livello strutturale. Non si tratta di fare una Finanziaria in cui distribuisci denaro, ma di fare le riforme strutturali di cui il paese ha necessità impellente: rimettere mano al Servizio sanitario nazionale sapendo dove prendere i soldi per farlo o chiedersi come fare con le pensioni, quando, tra quattro anni, avrai un buco di 40 miliardi. Oggi non se ne occupa nessuno perché, a destra e a sinistra, le posizioni sono inconciliabili”. Poi Calenda spiega: “Noi occupiamo una posizione complicata e anomala: votiamo per le proposte della maggioranza che riteniamo giuste, ma siamo saldamente all’opposizione; non promettiamo cose che non si possano fare; non cavalchiamo vicende private degli avversari. Siamo un partito faticoso, al centro dello schieramento”.


di Duilio Vivanti