mercoledì 25 settembre 2024
“Con Maurizio Lupi l’interlocuzione procede. Tireremo le somme”. Lo spiega Mara Carfagna in un’intervista al quotidiano Il Tempo, dove parla della sua decisione di lasciare Azione, la formazione politica fondata da Carlo Calenda, a cui aveva aderito due anni fa. “Il partito – afferma Carfagna – ha aperto un dialogo esclusivo con il campo largo per le tre prossime elezioni regionali, che secondo tutti gli osservatori è il preludio di un confronto più largo, a livello nazionale. Scelta legittima, ma io e molti amici ci siamo trovati in difficoltà. In quella direzione era impossibile andare, per la nostra storia e per le nostre convinzioni, prosegue confermando che c’è ora un’attenzione verso il centrodestra dove “da qualche tempo vedo un maggiore ascolto della voce dei moderati e una maggiore attenzione al dialogo col mondo centrista anche fuori dai confini nazionali”. Con Noi moderati, dove Carfagna potrebbe approdare dopo l’addio ad Azione.
Con Lupi “ci siamo visti più volte negli ultimi giorni. È un’interlocuzione che prosegue e che punta ad aprire un nuovo dialogo anche con le forze del territorio, le associazioni, i corpi intermedi”, aggiunge la parlamentare spiegando che “in ogni grande Paese europeo il centro è il luogo della stabilità, capace di guardare prima alle persone che alle ideologie e di produrre cambiamenti in modo pragmatico”. “A breve tireremo le somme e potremo precisare i percorsi”, conclude Carfagna. Intanto, come ha annunciato in Aula il vicepresidente Giorgio Mulè, la deputata passa dal gruppo di Azione alla Camera al Misto. Mulè precisa che Carfagna non ha più il ruolo di segretaria di presidenza.
Nel frattempo, domani si riunisce alle ore 14, nella sede del Momec – Montecitorio Meeting Centre – in Via della Colonna Antonina, il Comitato direttivo di Noi Moderati. Come afferma il presidente Maurizio Lupi, la formazione è “aperta ad altre forze, esperienze e realtà che si riconoscono nei valori e nei principi del Partito popolare europeo, e che intendono rafforzare l’area centrista, popolare, liberale, sussidiaria e riformatrice del centrodestra”. Lupi sottolinea che, “in un sistema fortemente bipolare il centro, che pure rappresenta una grande area culturale e politica ben radicata nella società, rischia di non avere il giusto peso politico, per questo vogliamo aprirci a tutte quelle forze che si riconoscono in questa collocazione per rendere più forti e concrete le nostre istanze, a partire dai temi e sempre mettendo al centro di ogni proposta la persona, il suo benessere e la sua piena realizzazione sociale”.
di Duilio Vivanti