lunedì 23 settembre 2024
Tommaso Foti s’interroga sulla Legge di Bilancio. “Nessuno parla di tasse. Il contributo di solidarietà – afferma – è una cosa diversa. E vorrei sottolineare che per il momento il problema non si pone. E se ci sarà necessità, lo si potrà pensare in piena collaborazione con gli eventuali destinatari”. Lo spiega il capogruppo Fratelli d’Italia alla Camera, in un’intervista al QN dove commenta l’ipotesi di un contributo di solidarietà dalle banche a cui il Governo potrebbe lavorare in vista della Manovra. “Innanzitutto aspettiamo i dati Istat. Poi si potrà vedere se e a chi, se servono o non servono. Finché non c’è un quadro chiaro delle proiezioni sulla Legge di Bilancio – prosegue – si tratta di un dibattito teorico. E visto che parliamo di aziende quotate in Borsa ritengo che sia opportuno evitare di dare informazioni in questo momento e almeno fino a quando non ci sarà stato un ragionamento con i settori interessati”.
Sul bonus 100 euro ci sono due critiche: la prima è che viene elargito solo su richiesta del lavoratore. La seconda è che arriverà solo a chi ha redditi fino a 28mila euro l’anno. “Si tratta – spiega Foti – di un bonus che arriverà a un milione di beneficiari con redditi tra 8.500 e 28mila euro annui. Era una misura cosi già prevista, di cui si anticipa l’erogazione a Natale 2024 invece che per la Befana. E mi pare evidente che se si vogliono incentivare i consumi bisogna aiutare le fasce in cui i consumi stanno soffrendo”. Con l’approdo di Raffaele Fitto alla Commissione Ue potrebbe servire un rimpasto di Governo. “Per quanto riguarda la delega di Fitto, direi di aspettare prima che venga lasciata libera: oggi Fitto non è in una situazione di incompatibilità, tanto per essere chiari. Si va avanti normalmente – conclude – Poi il presidente del Consiglio saprà trovare la strada migliore per le deleghe. Il rimpasto è uno di quei cosiddetti retroscena che poi si rivelano fake news”.
Foti interviene anche sullo stop all’immigrazione illegale. A suo avviso, con il Governo Meloni, l’arrivo di clandestini è calato notevolmente: “-66 per cento i transiti illegali di migranti rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, e oltre il 30 per cento rispetto al 2022. Questi dati confermano non solo come la linea inaugurata dall’Italia, apprezzata da Germania e da Gran Bretagna, sia modello per l’Europa, con un cambio di prospettiva e approccio rispetto al fenomeno, ma anche che le misure preventive messe in atto dai Paesi di partenza, come Tunisia, Libia e Turchia stiano dando i frutti sperati. Certamente, il rischio che la criminalità organizzata si infiltri nella gestione delle domande di lavoro per gli immigrati è molto alto. Ecco perché appare quanto mai necessario un oculato monitoraggio dell’applicazione del decreto flussi, evitando frodi e creando davvero le condizioni di impiego. Questo Governo, spiace per la sinistra sostenitrice di una accoglienza indiscriminata, guarda davvero agli interessi della nazione, nella difesa e tutela dei suoi cittadini, ma soprattutto al rispetto della persona e della dignità umana, molto spesso messe a repentaglio da trafficanti di morte e predatori senza scrupoli”.
di Manlio Fusani