martedì 10 settembre 2024
Marco Osnato sostiene che la Manovra, in generale, starà “sui 25 miliardi di euro. Sicuramente, meno di 30”. Il deputato di Fratelli d’Italia, presidente della Commissione Finanze della Camera, in un’intervista alla Stampa, si esprime anche sul sistema previdenziale. “Sinceramente – afferma – in questo momento, non vedo spazio per una storica riforma delle pensioni. Ma ci impegniamo alla rivalutazione delle minime e di quelle più basse”. Per quanto riguarda la possibilità di aumentare le minime, come chiede Forza Italia: “Se riusciamo, lo faremo ma non so se ora. Su questo, non mi sbilancio”. Osnato chiede di sfoltire i bonus improduttivi per aumentare le risorse per la sanità: “Abbiamo 625 tipi di bonus per più di 100 milioni di percettori (alcuni beneficiano di più di una misura). Secondo una stima, cubano fra i 105 e i 120 miliardi di euro ma neppure il Mef ne conosce, in toto, gli effetti. Penso che andrebbe fatta una ricognizione per valutare quelli necessari e quelli no”. E dall’intervento si potrebbero recuperare per la sanità “magari un paio di miliardi”.
Osnato commenta i dati Istat sulla media delle retribuzioni orarie contrattuali. “L’estate sta finendo – sottolinea – ma non il flusso di dati che smentiscono la narrazione delle opposizioni su un presunto declino italiano. Oggi continua la sequela di buone notizie sul fronte dei redditi e del potere d’acquisto, grazie a salari in netta crescita e inflazione in ritirata, e registriamo anche un nuovo massimo storico sul fronte degli occupati. Checché ne dica la sinistra dei salotti, dopo gli anni bui dei loro Esecutivi, la qualità del lavoro è in netto aumento”. Secondo il presidente della Commissione Finanze della Camera, “questi numeri dimostrano che abbiamo bisogno non di feticci ideologici, come il salario minimo, ma di soluzioni concrete, come quelle che stanno arrivando”. A suo avviso, “è anche evidente che, grazie al nostro impegno per un fisco più leggero ed efficiente, le imprese hanno più risorse per pagare i dipendenti. Se a questo aggiungiamo il taglio del cuneo, nonché la detassazione di premi e straordinari, otteniamo quel mix con cui sostenere i consumi e rilanciare la produttività”.
di Redazione