martedì 3 settembre 2024
Antonio Tajani ribadisce la fermezza dell’Esecutivo sul fronte ucraiano. Il ministro degli Esteri, ai microfoni di Mattino Cinque, ha sottolineato che sull’Ucraina “la posizione del Governo è molto chiara. Siamo uniti su questo: noi sosteniamo l’Ucraina, da un punto di vista politico, da un punto di vista finanziario, da un punto di vista militare”, facendo riferimento ai “nove pacchetti” di strumenti militari da utlilizzare “sul territorio ucraino”. Tajani ha quindi rimarcato che al riguardo la posizione di Forza Italia è “sostenere l’Ucraina ma lavorare alla pace”. Il leader forzista ha parlato anche della necessità di una riforma sulle regole della cittadinanza. “È questione di sentirsi italiani. Ho dato mandato ai gruppi parlamentari – ha affermato Tajani – di fare uno studio approfondito sulla cittadinanza. Non ci prestiamo però a giochetti e emendamenti, poi prepareremo la proposta di legge e la faremo vedere anche agli alleati ma per ora priorità è la manovra”.
In buona sostanza, Forza Italia tira dritto sullo Ius Scholae e ribadisce la volontà di presentare appena possibile una sua proposta di legge organica sulla cittadinanza. La strategia è procedere a livello parlamentare, incaricando gli uffici di elaborare un testo da sottoporre agli alleati di governo. Possibilmente entro settembre, si sbilanciano in giornata autorevoli fonti azzurre, ma – viste le resistenze degli altri azionisti del Governo – dal quartier generale del partito ben presto arriva la frenata. “L’obiettivo è farlo bene – dice il portavoce Raffaele Nevi – adesso la priorità è mandare avanti la manovra e i provvedimenti oggetto delle iniziative” dell’Esecutivo. Al momento, infatti, il muro eretto da Fdi e Lega sembra invalicabile.
“Non è una priorità – dice Tommaso Foti da Fratelli d’Italia – non è un argomento che fino ad oggi è stato posto all’ordine del giorno, è un tema estivo”. Un aggettivo identico a quello usato dal leghista Nicola Molteni per archiviare l’argomento: quella di Tajani per lo Ius Scholae “penso sia solo una cotta estiva”. Nel confronto che verrà, il partito azzurro è deciso a dimostrare agli alleati che il sistema congegnato, oltre che più giusto, sarebbe anche più stringente di quello attuale: rendere possibile la richiesta della cittadinanza italiana dopo un percorso di dieci anni di studio con profitto che attesti, tra le altre cose, la conoscenza della lingua e della storia italiana. Questo criterio si potrebbe sostituire a quello dei 18 anni di età, per “abolire ogni automatismo nella concessione della cittadinanza”.
“Siamo da sempre favorevoli allo Ius Scholae, ma abbiamo ribadito che ogni decisione deve essere presa unitariamente dal centrodestra”, interviene il presidente di Noi moderati, Maurizio Lupi. Se la strada politica tracciata da Tajani per Forza Italia è chiara (il segretario ha già dato input ai capigruppo di Camera e Senato di iniziare a lavorare sul testo), l’iter dello Ius Scholae è costellato di ostacoli, interni ed esterni alla maggioranza.
di Manlio Fusani