martedì 27 agosto 2024
Roberto Calderoli lancia l’allarme sull’Autonomia. A suo avviso, “il referendum dividerebbe il Paese”. Lo spiega il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie in un’intervista al Corriere della Sera, in cui commenta le parole del vicepremier e ministro degli Esteri. “Ho letto Antonio Tajani con attenzione. E la mia priorità – chiarisce Calderoli – è appunto quella di fare i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) il prima possibile: i primi arriveranno entro l’anno. Quelli più vicini alla definizione sono ambiente, sanità, tutela dei diritti del lavoro, Governo del territorio. Anche istruzione. Poi, oggi non so ancora dire quali matureranno prima”. Parlando del referendum contro l’Autonomia per cui le opposizioni hanno raccolto le firme il ministro commenta, “non me ne frega niente. Io temo che, qualunque sia il risultato, la frattura del Paese ce l’avrai. In ogni caso. Ammesso e niente affatto concesso che il referendum si celebri e passi l’abrogazione, diventerebbe automaticamente il referendum del Sud contro il Nord. Qualcuno vuole assumersi la responsabilità di spaccare il Paese? Io sono contrarissimo a uno scontro del genere, credo davvero che sia un esito che non conviene a nessuno”. Forza Italia chiede che il candidato presidente in Veneto, l’anno prossimo, sia Flavio Tosi. “Chiederlo è legittimo, non è una proposta fuori dalle righe. Peccato che il Veneto sia guidato dalla Lega e debba rimanere alla Lega. Con un leghista, non un ex leghista”, spiega. C’è però per Luca Zaia il tema del terzo mandato che non c’è per i governatori. “Alle elezioni – conclude –manca un anno, e un anno è lungo. Le cose potrebbero cambiare. Io sono convinto che su questo argomento, qualche riflessione in più andrebbe fatta. Zaia è un asso sul territorio, con un consenso popolare che si avvicina all’80 per cento”.
di Redazione