venerdì 2 agosto 2024
Sergio Mattarella ha ricordato le vittime della strage di Bologna. Nel 44° anniversario, il capo dello Stato ha detto che “i morti, le immagini della Stazione di Bologna devastata, l’attacco feroce alla convivenza degli italiani, hanno impresso un segno indelebile, il 2 agosto 1980, nella identità della Repubblica e nella coscienza del popolo italiano”. Per il presidente della Repubblica, “la memoria non è soltanto un dovere ma è l’espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere”. Mattarella ha aggiunto che “a Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria, che hanno consentito il riscatto e, nell’unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune. Con profondi sentimenti di solidarietà, quarantaquattro anni dopo l’attentato, ci uniamo ai familiari delle vittime e alla Città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani. A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana”.
Giorgia Meloni, in un messaggio, si ritiene “profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al Governo. Sostenere che le radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di Governo”, o che la riforma della giustizia varata da questo Governo sia ispirata dai progetti della Loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso, anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa nazione”.
Per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, “la strage del 2 agosto è stata una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella componente più sensibile, i cittadini comuni. Il Governo c’è”, ha aggiunto parlando in Comune a Bologna ai familiari della vittime. “Tenere viva tutti insieme la memoria dell’attentato serve a rinsaldare l’alleanza democratica. Viviamo in un momento in cui nel mondo sembra delinearsi una minaccia ai valori di libertà e democrazia che sono alla base di pace e convivenza civile, scolpiti nella nostra carta costituzionale. La strage di Bologna ci ricorda che la pace e la sicurezza e la democrazia non sono conquiste scontate, ma valori che vanno difesi e promossi quotidianamente, per farlo dobbiamo essere uniti contro ogni forma di odio e intolleranza e ribadire con forza il nostro rifiuto al fascismo e totalitarismo”.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa, in un post su Facebook, ha ricordato la strage di Bologna. “Tramandare i valori di libertà e democrazia – ha scritto – è un impegno imprescindibile e allo stesso tempo è di fondamentale importanza, come già più volte ho avuto modo di ribadire – proseguire l’opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari d’inchiesta, per fare luce su ogni ombra del nostro passato e rendere giustizia a tutte le vittime del terrorismo”.
Il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, a margine della commemorazione della strage del 2 agosto, prima di celebrare la Messa in suffragio delle vittime, ha detto che “bisogna sempre cercare la giustizia, che è l’unico modo con cui si cura la memoria. Altrimenti la memoria, soprattutto se è accompagnata da un dolore così terribile così tragico, può diventare odio e vendetta. La memoria deve essere sempre curata con la giustizia e con l’amore. È quello che per esempio non è avvenuto con le altre due stragi che ricorderemo oggi, quella dell’Italicus e quella di San Benedetto Val di Sambro di cui ricordiamo 50 anni e 40 anni”. “Al contrario, qui tutta la città si è preso carico di questa strage – ha chiarito Zuppi – e ne ha fatto una memoria di tutti, per cui anche tanta insistenza che ha condotto anche tanti frutti di giustizia. Negli altri due casi no e questo è sempre una sofferenza in più per i parenti delle vittime. Tutti noi siamo colpiti sempre dalle trame e del male che hanno delle responsabilità che cominciano a essere molto chiare in alcuni casi, non sono per niente ancora chiarite le menti e quelli che erano dietro perché così si sana la memoria”, ha concluso Zuppi.
di Mino Tebaldi