venerdì 2 agosto 2024
“Ricordo che la governance attuale è quella scelta quando noi eravamo all'opposizione, altro che TeleMeloni. Avanti con una Rai più pluralista di quella scelta dalla sinistra”. Queste le parole di Giovanni Donzelli. In un’intervista al Messaggero, tra le altre cose, interviene anche sulla vicenda CasaPound: “Se un giudizio della magistratura, un organo indipendente, stabilisce che CasaPound è un movimento pericoloso per la democrazia, noi non abbiamo nessun problema. È già stato fatto in Italia. Ma non spetta a noi decidere”.
Eppure, allo stesso tempo, specifica di rifiutare l’idea di una democrazia dove le forze politiche decidano “quali partiti sciogliere, è una follia. Si immagina se domani ci svegliamo e decidiamo che il Partito democratico è da sciogliere perché fascista, senza il parere di un giudice?”. Donzelli, a seguire, nota. “Ci sono movimenti di estrema destra che, in passato, hanno sparato e non sono stati sciolti senza l’intervento della magistratura, penso ad Ordine Nuovo. Non ho niente da dire in difesa di CasaPound. Per anni la sinistra l’ha fomentata per levare voti a noi, loro non ci sono simpatici e noi non siamo simpatici a loro. Ricordo però che, quando si sono presentati alle elezioni, c’era un ministro dell’Interno di sinistra e nessuno ha detto niente”.
In ultimo, le polemiche dopo le critiche ai giornalisti per il rapporto Ue sullo Stato di diritto: “Abbiamo criticato un altro rapporto, compilato sulla base di opinioni legittime di stakeholder e giornalisti su posizioni culturali e politiche lontane dalle nostre”.
di Mimmo Fornari