La pratica Casapound

mercoledì 24 luglio 2024


Non è tanto per il fatto che l’altro giorno a Torino sia stato aggredito un giornalista della Stampa (Andrea Joly), quanto il fatto che a dare vita all’episodio siano state persone che frequentano il circolo l’Asso di Bastoni (nome già di per sé assai rievocativo), sede naturale per gli iscritti a Casapound sotto la Mole. Ecco, il nodo è proprio questo: Casapound, le missioni violente dei suoi iscritti, le continue violazioni di legge in nome di un fascismo che non esiste più e la cui apologia è pure fuorilegge. Grazie alla violenza, gli appartenenti a Casapound si sentono quasi padroni del mondo.

A Torino, ad esempio, stavano festeggiando per la strada il sedicesimo anniversario del circolo con tanto di fuochi d’artificio; incuriosito (è un “male” della categoria) il giornalista della Stampa ha tirato fuori lo smartphone per raccogliere qualche immagine. D’altronde la strada è pubblica (la manifestazione, per giunta, non era stata autorizzata) e nessuno, tranne le forze dell’ordine, può permettersi di chiedere a chicchessia di identificarsi. Come è andata a finire è cosa nota

Sarebbe forse giunto il momento che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, abbia il coraggio di mettere mano, una volta per tutte, alla “pratica Casapound”, scioglimento dell’organizzazione compreso. Sarebbe forse anche ora di effettuare lo sgombero dello stabile a Roma che ospita la sede nazionale dell’organizzazione, ma questa è un’altra storia, anche se sempre di legalità stiamo parlando.


di Gianluca Perricone