lunedì 22 luglio 2024
Riccardo Molinari invita la maggioranza alla calma dopo il verdetto delle Europee. “Consiglierei – spiega – di smetterla con le punzecchiature. Abbiamo un Governo solido. Cerchiamo di portare avanti il lavoro senza disperdere energie. La campagna elettorale è finita. Prendiamo atto che, per ragioni diverse, nessuno dei partiti di centrodestra è stato in grado di incidere sulle dinamiche europee. Discutere delle scelte europee, dove pure Giorgia Meloni ha votato diversamente da Forza Italia, non ha nulla a che vedere con il governo. Evitiamo di farci del male da soli”. Lo sottolinea il capogruppo alla Camera della Lega, in un’intervista al Corriere della Sera. Molinari replica alle critiche dell’alleato forzista Antonio Tajani, sull’irrilevanza del Carroccio nell’Unione europea dopo il voto dei nuovi vertici. “Faccio io una domanda” a Tajani “quanto conta Forza Italia dentro il Partito popolare se la scelta finale è andata nel segno della continuità, per di più con l’allargamento ai Verdi, e non c’è stato lo spostamento a destra con il coinvolgimento dei Conservatori?”. Secondo Molinari, “nessuno è stato in grado di incidere sull’andamento dei fatti in Europa di queste ultime settimane perché alla fine hanno prevalso i veti che condizionano le dinamiche politiche di Germania, Francia e Spagna – prosegue – Forza Italia è finita a votare con i Verdi e il Pd. Non vedo cosa ci sia da rallegrarsi se esce rafforzato il programma che volevamo combattere”.
Paolo Borchia, capodelegazione Lega al parlamento europeo, rincara la dose. “Forza Italia – attacca – dovrebbe spiegare come mai ha preferito dialogare con Elly Schlein e con i Verdi piuttosto che con Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Mi sembra che il fatto di aver tirato fuori un argomento come questo sia un autogol piuttosto clamoroso”. Lo spiega in un’intervista al QN il leghista Borchia, dopo il voto che ha confermato Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea. “L’alleanza popolari-socialisti-liberali con l’aggiunta dei Verdi fa sì che la prossima Commissione parta con lo schema che non l’ha fatta governare bene per gli ultimi 5 anni, eccessivamente sbilanciato a sinistra, con l’aggravante che questo Parlamento è nettamente di centrodestra, in ossequio a quella che è stata la volontà degli elettori. Il fatto che siano state fatte delle scelte diverse, se non fa chiamare al golpe, poco ci manca”, sottolinea Borchia. Le divisioni in Europa, sostiene però l’esponente leghista, non incideranno sulla tenuta dell’Esecutivo in Italia: “Il governo del centrodestra ha ricevuto un mandato chiaro per cui l’obiettivo è quello di portare a casa i risultati. I partiti di centrodestra in Europa hanno sempre fatto riferimento a dei gruppi politici diversi, per cui non vedo ripercussioni. Il governo è assolutamente saldo e stabile”.
di Manlio Fusani