Malpensa, Ferrante: “Per Berlusconi solo il primo riconoscimento”

venerdì 12 luglio 2024


Ieri è arrivata la conferma dal Ministero dei Trasporti: l’aeroporto di Malpensa è stato intitolato a Silvio Berlusconi. “La decisione è ufficiale e anche Giuseppe Sala dovrà rispettarla”. È questo il pensiero di Tullio Ferrante. In un’intervista al Corriere della Sera, il sottosegretario alle Infrastrutture ed esponente di Forza Italia, commenta l’intitolazione dell’aeroporto milanese. “Questa è la prima di una lunga serie di riconoscimenti per il ruolo imprescindibile che il presidente ha avuto. Milioni di viaggiatori arriveranno e partiranno dall’aeroporto Berlusconi. Questo ci riempie di orgoglio”. Il Partito democratico ha annunciato un ricorso. “Il Pd si – attacca Ferrante – limita a opporsi e a farne una questione ideologica. Il ricorso lascia il tempo che trova: il presidente ha realizzato grandi cose ed è per questo che è entrato nella storia”, aggiunge. Mentre il sindaco Giuseppe Sala ha criticato il modus operandi. “Sala sbaglia – aggiunge Ferrante – la procedura seguita è corretta. Chi rappresenta Milano non può che riconoscere il prestigio di Berlusconi, milanese e lombardo doc, che per la città, la regione e l’Italia ha fatto tanto. Sala dovrebbe preoccuparsi di Milano e delle criticità che vive su più fronti, a partire dalla sicurezza. Tutto – conclude – è stato fatto con le procedure previste, la verità è che la sinistra è sempre più distante dagli italiani che riconoscono la grandezza di Berlusconi. La decisione è ufficiale e anche Sala dovrà rispettarla”.

Sul fronte opposto, insorgono le opposizioni. Per Silvia Roggiani, “è una decisione vergognosa e irrispettosa dal punto di vista istituzionale”. Lo spiega la deputata e segretaria regionale del Pd lombardo, in un’altra intervista al Corriere. Secondo Roggiani, la decisione è “irrispettosa dei territori che non sono stati consultati, irrispettosa di chi gestisce l’aeroporto e irrispettosa nei confronti delle tante cittadine e dei tanti cittadini lombardi e italiani che in questi giorni si sono mobilitati proponendo per il secondo aeroporto italiano, la nostra porta sul mondo, nomi illustri che non sono così divisivi come quello di Berlusconi”. Silvio Berlusconi per “tanti milioni di cittadini è stato un avversario. Ci sono intere generazioni che hanno cominciato a fare politica proprio per contrastare il suo modello culturale, il modo indegno e mortificante con cui considerava le donne, i loro corpi e i loro ruoli. E anche per questo non gli si può intitolare Malpensa”. Roggiani non considera finita la battaglia. “Nessuno di noi la considera finita. Continueremo a opporci e stiamo lavorando per impugnare la delibera dell’Enac. Intanto la mobilitazione va avanti, abbiamo raccolto in pochi giorni, insieme ai giovani democratici, al Pd di Milano e di Varese, oltre 122mila firme contro questa scelta e con proposte di nomi alternativi. Quindi per me e per noi la battaglia non è finita qui”.


di Redazione