Intercettazioni: al via la riforma organica

venerdì 12 luglio 2024


Il Governo Meloni intende occuparsi della disciplina delle intercettazioni nel suo complesso. Dopo l’intervento contenuto nella riforma Nordio, lo spiega lo stesso ministro della Giustizia. “Stiamo lavorando – afferma Carlo Nordio, interpellato dai cronisti in Transatlantico – a una riforma organica delle intercettazioni per dare un’attuazione radicale all’articolo 15 della Costituzione, che indica nella segretezza delle conversazioni l’altra faccia della libertà”. E la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, esponente di Forza Italia, Matilde Siracusano, ha confermato: “Nel ddl Nordio è previsto il divieto di pubblicazione delle intercettazioni di persone terze, estranee alle indagini. In questo Paese, purtroppo, l’abuso delle intercettazioni è diventato un problema ordinario, ed infatti il ministro sta lavorando ad una riforma organica orientata proprio a evitare gli abusi”.

Frattanto, a livello parlamentare si consumeranno le prossime mosse. Al Senato è Forza Italia a spingere per un esame veloce dei testi a prima firma Pierantonio Zanettin. Trasformato in emendamento al ddl Nordio approvato, la maggioranza è già intervenuta sul divieto del “sequestro e di ogni forma di controllo delle comunicazioni comunque riconoscibili come intercorrenti tra l’indagato e il proprio difensore, salvo che l’autorità giudiziaria abbia fondato motivo di ritenere che si tratti di corpo del reato. La comunicazione si presume intercorrente tra indagato e difensore in tutti i casi in cui sia operata su utenze telefoniche a costoro riconducibili”.

L’altro testo targato Forza Italia ha già incassato il primo via libera del Senato e deve essere esaminato dalla Camera. Ha al centro il tema del sequestro di smartphone e dispositivi digitali: si inserisce nel Codice di procedura penale l’articolo 254-bis in cui si dispone che l’autorità giudiziaria possa procedere al sequestro mediante decreto motivato che indichi espressamente: “a) le ragioni che rendono necessario il sequestro in relazione al nesso di pertinenza fra il bene appreso e l’oggetto delle indagini; b) le operazioni tecniche da svolgere sul bene appreso e criteri che verranno utilizzati per selezionare, nel rispetto del principio di proporzione, i soli dati effettivamente necessari per il prosieguo delle indagini. Nel caso in cui vi sia pericolo che il contenuto dei dispositivi possa essere cancellato, alterato o modificato, l’autorità giudiziaria adotta le misure tecniche e impartisce le prescrizioni necessarie ad assicurarne la conservazione e a impedirne a chiunque l’analisi e l’esame fino all’espletamento, in contraddittorio con gli interessati, delle operazioni di selezione dei dati”.

Infine, i forzisti pressano per un esame veloce del testo che mira a porre un limite base di 45 giorni alla proroga delle intercettazioni, fatta eccezione per i reati di mafia e terrorismo. Il testo è già stato licenziato dalla Commissione Giustizia di Palazzo Madama e ora dovrà essere calendarizzato in Aula. Proprio il capogruppo azzurro ieri ha spiegato di aver chiesto un’accelerazione. In sostanza, il ddl modifica l’articolo 267 del Codice di procedura penale e vieta le intercettazioni oltre la durata di 45 giorni.


di Duilio Vivanti