mercoledì 10 luglio 2024
Botta e risposta sull’Autonomia tra due governatori. Da una parte, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto; dall’altra, Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna. “Se andiamo al referendum – afferma Zaia – l’Italia che ne uscirà non sarà più la stessa. Sarà una guerra tra guelfi e ghibellini, o meglio di italiani contro italiani”. Lo sostiene il governatore veneto, intervistato dal Corriere della Sera, a proposito della richiesta di referendum per abrogare l’Autonomia differenziata che le cinque Regioni governate dal centrosinistra vogliono richiedere. “Se passa il referendum, chi ha atteso per anni l’Autonomia si sentirà defraudato. Viceversa, se non passasse, chi aveva creduto di abrogare la riforma avrà ancora più rabbia in corpo”, avverte il governatore. “L’Autonomia è una opportunità, una scelta ineludibile se non si vuole che diventi una necessità calata dall’alto – sostiene Zaia – Io cito sempre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per ricordare che la definì un’assunzione di responsabilità”. Poi lancia una sfida ai colleghi di centrosinistra: “Visto che si sono messi in posa davanti ai fotografi per lanciare il referendum abrogativo, provino a lanciare una proposta alternativa. Firmino tutti insieme un progetto di legge sull’Autonomia regionale per come la vorrebbero loro. Voglio proprio vedere se sono in grado di trovare un’intesa unitaria. Altrimenti, sono solo chiacchiere”. Poi arriva l’affondo indirizzato alla presidente sarda. “La posizione politica di Alessandra Todde, sull’Autonomia differenziata è sganciata dalla realtà”. Non giudico gli attuali governatori – aggiunge – ma vogliamo negare che per decenni il Sud ha subito sprechi e malgoverno? Forse conviene aprire gli occhi”.
La replica di Todde è altrettanto dura. “È una legge iniqua e ingiusta che prende in giro soprattutto i cittadini del Nord perché peggiorerà ancora di più la sanità, l’istruzione, i trasporti. È evidente che la coesione nazionale ne uscirà indebolita causando ineguaglianza e danneggiando famiglie e imprese”. Lo dice all’Ansa la presidente della Regione Sardegna, replicando al governatore del Veneto Luca Zaia che oggi aveva definito la posizione politica della presidente “sganciata dalla realtà”. “A chi critica la nostra posizione – puntualizza – rispondo che le infrastrutture delle regioni che oggi sono locomotive d’Italia non sono state finanziate con tasse differenziate e coi soli soldi del Nord, ma anche con quelli dei sardi e della Sardegna. Non possiamo accettare una riforma che ci danneggia. Non possiamo permettere che chi ha di più si avvantaggi a discapito di chi ha di meno”.
di Manlio Fusani