martedì 9 luglio 2024
Il vertice Nato di Washington si aprirà con la ferma condanna per l’attacco russo sull’ospedale pediatrico di Kiev. Ma al summit non mancherà un’analisi del voto francese. Giorgia Meloni, al suo arrivo negli Stati Uniti, quando era notte in Italia, ha fatto una riflessione a tutto campo con i giornalisti. Insieme a lei i ministri degli Esteri Antonio Tajani e della Difesa Guido Crosetto. I lavori inizieranno con la cerimonia per i 75 anni dell’alleanza, che quest’anno vede l’ingresso del 32° Paese membro, la Svezia. Il vertice (che proseguirà fino all’11 luglio) vedrà anche il passaggio conclusivo dell’iter di nomina dell’ex premier olandese Mark Rutte, che dal primo ottobre prenderà il posto di Jens Stoltenberg alla guida dell’alleanza. Dal gennaio 2025, invece, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone diventerà presidente del Comitato militare. “Prenderemo decisioni per rafforzare ulteriormente il nostro sostegno a Kiev: la Russia deve accettare una soluzione in cui l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente”, ha assicurato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Incontrando il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, Stoltenberg ha definito “orrendi e atroci” gli attacchi missilistici sferrati lunedì mattina da Mosca contro Kiev.
Il Cremlino seguirà “con la massima attenzione” il vertice Nato. Lo si apprende dalla Tass. La Nato “è un’alleanza che partecipa direttamente al conflitto ucraino dalla parte dell’Ucraina”, ha detto ai giornalisti il portavoce presidenziale, Dmitry Peskov. “È un’alleanza che considera la Russia un nemico, un avversario, un’alleanza che ha ripetutamente dichiarato apertamente il suo obiettivo di infliggere una sconfitta strategica alla Russia sul campo di battaglia. Pertanto, ovviamente, seguiremo da vicino la retorica che avrà luogo durante i negoziati, le decisioni che verranno prese e registrate su carta”, ha detto Peskov.
Dal canto suo, Giorgia Meloni ha invocato un percorso unitario dell’Alleanza Atlantica. “La Nato – ha detto Meloni – mandi un messaggio di unità e sulla capacità di adattarsi a mondo che sta cambiando. L’Italia porta l’attenzione necessaria sul fronte Sud e credo sia una dimostrazione di come l’Alleanza sappia immaginare il suo ruolo in un sistema complesso”. Per la presidente del Consiglio, “chiaramente ci sarà sostegno all’Ucraina che sicuramente non mancherà”. La premier si è detta “soddisfatta dal lavoro fatto finora”. Intanto, davanti agli occhi del mondo ci sono quelle immagini “di bambini malati oncologici per strada a seguito del bombardamento dell’ospedale a Kiev”, immagini “spaventose”, ha detto ancora la presidente del Consiglio. “Penso che offrano una dimensione della reale volontà rispetto a una certa propaganda russa di cercare una soluzione pacifica”, ha avvertito. “Quando si aggredisce la popolazione civile con questa veemenza e ci si accanisce sui bambini, decisamente i segnali che arrivano sono altri”, ha ribadito. Si torna alle questioni legate alle dinamiche politiche in Europa, a cominciare dal voto in Francia.
“La lettura della sconfitta del Rassemblement national mi sembra semplicistica: nessuno può cantare vittoria”, ha detto la premier. “C’erano – ha chiosato – tre schieramenti, nessuno dei quali è in grado di governare da solo. E all’interno di alcuni di questi schieramenti ci sono differenze molto evidenti. Quindi vedremo che cosa accadrà”. A suo avviso, “il risultato del ballottaggio è che nessuno ha vinto le elezioni”. La premier ha immaginato un percorso “non facile” per la formazione del nuovo Governo. “Per esperienza personale – ha detto – dico che è più facile governare quando si condividono delle idee piuttosto che quando si condivide un nemico”. Giorgia Meloni si è pronunciata anche sulle alleanze in Europa. Vedere i “patrioti” di Viktor Orbán come un gruppo putiniano “mi sembra una definizione da osservatori”, ha spiegato.
di Manlio Fusani