giovedì 4 luglio 2024
Gennaro Sangiuliano plaude alle parole di Giorgia Meloni. Il ministro della Cultura, in un’intervista al Messaggero, condivide “totalmente” la lettera ai dirigenti Fdi, in cui la premier prende le distanze dai “i nostalgici dei totalitarismi del Novecento”. Sangiuliano definisce “illuminante” la presa di posizione. “La nostra leader – afferma il ministro – ha espresso parole definitive e nette. Come lei stessa ha ribadito con forza, non c’è spazio in Fratelli d’Italia per posizioni razziste o antisemite, come non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del Novecento, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore”. Per Sangiuliano, “non c’è alcun passo indietro ma molti passi in avanti. Oggi Fdi raccoglie tante persone che vengono dalle più disparate esperienze politiche: ex liberali, ex democristiani e anche ex socialisti-riformisti. Credo tutti uniti dal sentimento del valore della nazione, dal patriottismo e dal riconoscimento di un’identità comune”.
Poi il ministro sottolinea: “Abbiamo solennemente ricordato in Parlamento, come è giusto che fosse, la figura di Giacomo Matteotti. Collaboro efficacemente alle attività del Museo della Resistenza di via Tasso a Roma e sto lavorando con il sindaco di Milano per il Museo della Resistenza in quella città. Noi abbiamo fatto la legge sul Museo della Shoah portandola in Parlamento e ottenendo il voto unanime, cosa che altri avevano teorizzato ma mai realizzato”. In un altro passaggio dell’intervista, poi, il ministro contrattacca. “Quando si domanderà a Elly Schlein cosa pensa della parabola storica del comunismo? Cosa pensa dei gulag in Urss, dello stalinismo, delle purghe, delle invasioni dell’Ungheria e della Cecoslovacchia, del sacrificio di Jan Palach, dei genocidi in Cina, degli esuli fuggiti da Cuba, dei Khmer Rossi e del genocidio cambogiano, delle foibe, delle stragi in Emilia, di Rolando Rivi e degli altri sacerdoti assassinati? Quando i giornalisti – conclude Sangiuiano – le domanderanno del documento del Parlamento europeo che equipara nazismo e comunismo? Perché, mai una domanda?”.
di Manlio Fusani